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Ultras in Parlamento per la modifica legge Daspo

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PaoloCento e che ha raccolto ampia convergenza a Montecitorio. Ce l'hanno soprattutto con le diffide che hanno colpito oltre 2200 tifosi, diffide comminate dalle questure di mezza Italia. Gli è stato offerto di parlare e non si sono tirati indietro, nella sede di Palazzo Marini della Camera dei Deputati. Oltre ai rappresentanti di Movimento Ultras, che raccoglie 90 tifoserie, sono arrivati dalle curve della Sampdoria, Milan, Roma e Lazio, Inter, Brescia, Reggina, Ravenna, Bari, Cavese, Avellino, Sambenedettese. E gli onorevoli, presenti una ventina di loro da An, tra cui Ronchi e Giulio Gargano (che si era già espresso per la revisione del Daspo), Margherita, Verdi e Ds, hanno preso al balzo questa diponibilità: «Già all'approvazione di questa legge ero contrarissimo, ma ora mi rendo conto che siamo arrivati alle perorazioni accorate, perché queste leggi anti violenza configurano una criminalizzazione di massa con una legge terroristica», ha detto Filippo Mancuso, l'ex ministro ora nel Gruppo Misto. Chiedono di modificare le norme sulle diffide, specie dopo i fatti di Lazio-Livorno. «Condividiamo quanto ci dite, ma non pensiate che le curve possano tornare a vivere in franchigia: le diffide si possono modificare, ma la sicurezza in curva resta un dovere», ha ribadito Ronchi di An. «Non discutiamo la legge in quanto tale, ma come viene applicata - ha ribadito Fabrizio Toffolo, degli Irriducibili della Lazio - Il nostro è un vero grido di allarme, e ci conforta che sia arrivato in Parlamento: vogliamo essere trattati da cittadini».

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