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Presentato il nuovo diesse Osti «Per me è una grande opportunità»

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Meno di 48 ore al raduno previsto per domenica sera eppure, al di là di Firmani, non c'è traccia di nuovi calciatori. Camicia azzurra, blazer e cravatta regimental: Carlo Osti si presenta così. Nella valigia tanta esperienza partendo dal basso, iniziando dal settore giovanile del Piacenza, passando per Terni fino ad arrivare a Treviso. Si è fermato ad un passo dalla serie A. «Osti è una persona che parla poco e lavora molto - ha dichiarato il patron presentando il nuovo direttore sportivo - l'ho scelto perché è un dirigente concreto che vivrà 24 ore al giorno insieme alla squadra, con lui faremo delle valutazioni mirate». Osti annuisce: l'ex difensore della Juve, laureato in Pedagogia, si guarda intorno ad osservare ogni mossa, ogni dettaglio, ascoltando le parole del patron che di tanto in tanto interrompe la conferenza per rispondere ad uno dei cinque cellulari. «È una grande opportunità professionale spero di poter ripagare la fiducia che è stata riposta nella mia persona. Nel 1984, da calciatore, sfiorai la maglia biancoceleste: mi arrivò una chiamata da Roma a tarda sera, ma il mattino seguente ero a Bergamo. All'epoca non erano i giocatori a decidere la propria destinazione. Cercheremo di scovare i talenti che non hanno avuto l'opportunità di dimostrare il loro valore, in giro ce ne sono tanti. Forse andremo a prendere nomi poco conosciuti che faranno storcere il naso a qualcuno, talvolta seguiremo la linea dei prestiti finalizzata al riscatto del giocatore».

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