Preziosi interrogato resta in silenzio L'inchiesta si allarga
In mattinata i Pm Alberto Lari e Giovanni Arena hanno sentito il presidente rossoblu Preziosi alla Caserma dei Carabinieri a Forte San Giuliano, dove il patron genoano si è presentato insieme al Dg Capozucca e agli avvocati Alfredo e Carlo Biondi. Poco dopo sono arrivati anche gli ex proprietari del Venezia Franco e Michele Dal Cin. Come è noto l'accusa nei confronti dei dirigenti delle due squadre è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, a proposito della quale, all'uscita dalla Caserma dopo poco più di un'ora di interrogatorio, il presidente Preziosi ha dichiarato: «Siamo completamente sereni. Molto sereni. Con i Pm è andata come deve andare in questa fase. Gli abbiamo lasciato una memoria in cui spieghiamo che non ci riconosciamo in questo capo di imputazione, che è strumentale. Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere perché il capo di accusa è quello di essere un delinquente. Per quello che riguarda il futuro vi dico che noi andremo a fare la nostra serie A». Ad ascoltare le parole di Preziosi c'era anche un centinaio di tifosi genoani, trepidanti, come mezza città, in attesa di sapere come andrà a finire questa storia che, per ora, gli sta mandando di traverso la gioia per una serie A riconquistata dopo dieci anni di magoni e sofferenze. Dopo il presidente ha parlato anche l'avvocato e onorevole Alfredo Biondi, genoano di provata fede ora impegnato nella difesa del patron rossoblu: «I giudici giocano a carte coperte e, dunque, riusciremo a conoscere meglio i contenuti dell'indagine solo alla fine dell'istruttoria. Per quello che ci riguarda abbiamo presentato una memoria nella quale contestiamo la validità delle intercettazioni telefoniche su cui si basa l'inchiesta». A raffreddare ulteriormente gli animi del popolo rossoblu, però, ci ha pensato poi, in tarda mattinata, il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino, titolare delle indagini insieme ai pubblici ministeri Lari e Arena: «La nostra indagine non riguarda solo Genoa-Venezia o Piacenza-Genoa», ha detto. Poi ha aggiunto: «Ora non so dire con esattezza di quante partite si tratti, ma certamente sono più di due». Parole che lasciano ipotizzare la possibilità che nei prossimi giorni dalla Procura di Genova partano nuovi avvisi di garanzia a carico di dirigenti di altre squadre. Intanto anche la giustizia sportiva sta andando avanti per la sua strada e per giovedì è previsto l'incontro di due membri dell'ufficio inchieste con il Procuratore Capo di Genova Francesco Lallo.