di OSCAR OREFICI In appena sette giorni il circo tecnologico della Formula 1 si è trasferito da Montreal ...
Per la Ferrari, poi, la corsa americana riveste una particolare importanza dal punto di vista dell'immagine in quanto il mercato statunitense è è quello di maggiore rilevanza numerica per la vendita delle sue prestigiose berlinette. E la Rossa si presenta oggi ringalluzzita dal positivo risultato conseguito nel Gran Premio del Canada. Certamente è stato un doppio podio dovuto ad una serie di fortunate concomitanze, ma che la Ferrari sia in leggera ripresa è indiscutibile. A ciò va aggiunto che le caratteristiche della pista di Indianapolis fanno ben sperare, con il lungo rettilineo d'arrivo ideale per sfruttare le doti velocistiche della F2005. Fattore che spinge Schumi ad essere ottimista, anche se in questa stagione di vacche magre il fuoriclasse tedesco è stato spesso ondivago nei suoi giudizi, diviso fra sogni di riscatto e ansie di andare incontro a brutte figure. Più difficile, al contrario, interpretare Barrichello, che non appare più intenzionato a subire il ruolo di scudiero tanto ubbidiente quanto silenzioso. Lo sgarbo subito dal suo capitano a Montecarlo non lo ha ancora digerito e a dire la sua senza troppe perifrasi lo autorizzano pure le prestazioni convincenti. Al di là della Ferrari, Indy è diventata una tappa fondamentale di un campionato che si è improvvisamente riaperto, con l'appassionante quello fra Alonso e Raikkonen. Dopo Montreal il pilota spagnolo della Renault è costretto a guardarsi alle spalle. Non solo Raikkonen è in fase di rimonta, ma gode anche della certezza di guidare una McLaren che si sta rivelando la monoposto migliore della stagione in corso, ormai superiore alla Renault, la cui affidabilità lascia piuttosto a desiderare anche se la vittima di rotture a ripetizione è il povero Fisichella, non si sa quanto sfortunato o, piuttosto, ostaggio della ragion di squadra. Dall'esito della sfida di oggi si dovrebbero avere ulteriori indicazioni. Il finlandese ha l'obbligo di vincere, mentre ad Alonso potrebbe bastare un piazzamento da podio. Di sicuro non può permettersi un altro errore come quello che ha commesso a Montreal. Ma la gara non vivrà soltanto del duello fra i due piloti che aspirano al trono di Schumacher e nel loro tenzone potrebbero inserirsi poco desiderati intrusi, come dioscuri della Ferrari, come il rigenerato Button, con una Bar ancora competitiva dopo la infamante squalifica per aver barato, come il nostro Trulli, se la Toyota non lo tradirà sul più bello.