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Roma, serve un miracolo

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A Milano finale di ritorno di Coppa Italia. I giallorossi devono ribaltare lo 0-2 dell'andata

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Altra partita avrebbero sperato di vivere, i tifosi della Roma: confortata da un magari minimo vantaggio all'Olimpico, per giocarsela al Meazza contro la classifica, contro il peso dei rispettivi organici, ma anche contro ma anche contro una tradizione molto avara di sorrisi da qualche anno a questa parte. La fiducia nell'Olimpico gremito e nella sua spinta avrebbe dovuto offrire qualche garanzia in vista del match di ritorno, che l'Inter avrebbe giocato priva di elementi di primo piano, sempre che di assenze si possa realmente discutere quando si parla di un organico forte di oltre trenta giocatori, tutti possibili titolari. Ecco dunque che, come i bambini, la Roma e il suo popolo devono guardare alla magia delle favole, visto che la logica e le indicazioni stagionali sembrano precludere qualsiasi velleità di rimonta. In realtà, è fin troppo facile prendere atto di quanto l'ennesimo capitolo della lunga tragedia giallorossa tragga premesse terribili per chi dovrebbe rimontare i due gol subiti in casa, in quei sei minuti di bambola totale che hanno confermato una volta di più l'idiosincrasia della Roma nei confronti di uno spirito di reazione che ha puntualmente latitato in campionato, e in quell'agghiacciante sequela di risultati negativi che avevano portato la squadra sull'orlo della retrocessione. Paradossalmente, e proprio in riferimento ai risvolti psicologici ai quali si è fatto cenno, almeno su un piccolo vantaggio la Roma potrà contare: la possibilità, cioè, di giocarsi il tutto per tutto a mente serena, ben sapendo che l'impresa è chimerica e che qualsiasi risultato dovrebbe comunque essere accolto senza fare drammi. Dopo averlo messo in disparte nella fase conclusiva del campionato, soprattutto per l'indisponibilità di Francesco Totti, Bruno Conti pare voglia tornare ad affidarsi al tridente, puntuale oggetto di discussione prima con Del Neri al timone e poi con Bruno Conti a prendere per mano i suoi vecchi amici. Il solo dubbio è legato alle condizioni di Montella, che accusa qualche problema fisico, ma pare quasi certo che il bomber possa essere al suo posto, regalando a Totti un po' di libertà in più, dopo gli straordinari che il capitano ha dovuto affrontare nella partita di andata. Incoraggiante il rientro di De Rossi in un centrocampo che aveva sofferto pesanti difficoltà di fronte all'omologo reparto interista, in difesa ci sarà ancora, essendo Mexes acciaccato, il buon Ferrari. Ma per fortuna della Roma, almeno stavolta non dovrà confrontarsi con l'imbarazzante presenza di Adriano, requisito dalla propria nazionale al pari di altri giocatori importanti, su tutti Cambiasso, metronomo del centrocampo. In compenso Mancini riavrà Cordova, garanzia in difesa, e la coppia d'attacco Cruz-Martins non è di quelle che generalmente promettono vita serena per le opposte difese. Come dire che la Coppa Italia sembra già ben custodita nella bacheca nerazzurra. Poi, se qualcuno ci crede, dovrebbero esistere anche i miracoli. Che però non hanno mai costituito una specialità della Roma.

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