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Mancini senza Adriano «Non abbiamo ancora vinto il trofeo»

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E in casa Inter, ovviamente, ci si augura che questa coppa (che certo non può essere paragonata a uno scudetto o una Champions League, ma che è pur sempre una coppa) sia solo l'inizio di un ciclo di grandi soddisfazioni, quelle che il patron Massimo Moratti e tutti i nerazzurri inseguono da tempo. È dalla Coppa Uefa del 1998, infatti, che in via Durini non ci si ritrova ad avere la necessità di fare spazio a un trofeo sulle mensole della bacheca e ora che questa possibilità assume sempre più i contorni della realtà, il clima tra i nerazzurri non può che essere positivo, quasi euforico. La conquista della Coppa Italia, nella testa dei nerazzurri, segnerebbe infatti il passaggio tra un prima e un dopo, dove il dopo vuole avere il sapore del successo: il tutto ad opera di Roberto Mancini, che potrebbe fregiarsi di essere l'autore di un nuovo ciclo nerazzurro, regalando tra l'altro a Moratti - oltre che la soddisfazione di una vittoria - anche quella di poter dire di non aver compiuto un errore nell'aver così tanto desiderato questo allenatore. Il tecnico nerazzurro, però, non vuole correre il rischio di cantar vittoria troppo presto: «Anche se non sono scaramantico, aspetterei stasera a parlare... Per ora dobbiamo solo pensare a giocare una gran partita e a chiudere alla grande la stagione». «Non dobbiamo pensare che la vittoria sia così scontata», ha aggiunto Mancini, «perché anche se è vero che partiamo in leggero vantaggio grazie al risultato dell'andata, è altrettanto vero che la Roma, non avendo nulla da perdere, verrà a Milano per giocarsela all'ultimo sangue. Quindi questa partita andrà giocata con grande voglia e con grande ritmo fino all'ultimo secondo». Ma che percentuale ha l'Inter di vincere questo trofeo? «Se proprio mi devo sbilanciare indicando delle percentuali - dichiara Mancini - dico 60% l'Inter, 40% la Roma. Per tanti motivi: primo, la Roma è una grande squadra e dispone di giocatori straordinari, motivo per cui le partite contro di loro sono sempre difficili. Secondo, molti nostri giocatori sono andati via, tanto che arriviamo ad undici da schierare praticamente contati». Stasera, infatti, mancheranno all'appello Adriano, Cambiasso, J. Zanetti e Karagounis (tutti impegnati in Germania nella Confederations Cup), oltre agli infortunati Vieri, Recoba ed Emre. Mancini affiderà quindi l'attacco alla coppia Martins-Cruz, portandosi in panchina il giovane Momentè della Primavera. E visto che a centrocampo non ce la fa Veron, che «andrà in tribuna o al massimo in panchina, dato che - come ha spiegato il tecnico - forse non è neanche al 60% della condizione», la coppia di centrali sarà formata da C. Zanetti e Stankovic, mentre sulle fasce verranno schierati Zè Maria e Kily Gonzalez. In difesa Mancini recupera Cordoba (che sarà capitano, vista l'assenza di J. Zanetti) che probabilmente verrà schierato come terzino destro, con Favalli sulla fascia opposta e la coppia di centrali Materazzi-Mihajlovic, davanti alla porta di Toldo.

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