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Oggi il probabile vertice che porterà l'allenatore alla firma in giallorosso

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Ormai si aspetta solo l'ultimo atto, nelle prossime ore la Società attende un segnale dal tecnico per mettere nero su bianco l'accordo nell'aria ormai da giorni. Aldilà delle smentite di rito, più o meno ufficiali, l'allenatore di Certaldo può considerarsi un ex dell'Udinese. Dopo aver declinato l'invito della famiglia Pozzo a intraprendere un incarico da futuro direttore tecnico, Spalletti ha voluto forzare la mano per non far trascorrere altro tempo. «A Udine non rimango. E di questa mia decisione ho già avvisato Giampaolo Pozzo mercoledì della scorsa settimana. Ritengo di aver concluso un ciclo» ha detto ieri l'ex tecnico bianconero. La Roma ha molta fretta e lui non ha voluto correre il rischio di perdere l'occasione professionale che ha meritato nel triennio in Friuli. Indicative, in tal senso, sono state le parole pronunciate ieri da Pietro Leonardi a Radio Radio: «C'è la volontà da parte del tecnico di andare via, avrò un colloquio in cui si dovranno valutare le prospettive. Ma non con la famiglia Pozzo: il patron si trova all'estero e l'incontro sarà tra me e Luciano per capire le sue motivazioni e soprattutto cercare la soluzione. Per interrompere i contratti ci vogliono le dimissioni e l'accettazione delle stesse da parte della Società . Tra un mese partiremo per il ritiro e non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi premiati quest'anno per difettare nella programmazione». Il direttore generale dei friulani ha cercato di prevedere il tenore di un colloquio da lui espressamente richiesto. «Tra di noi c'è un buonissimo rapporto e cercheremo di trovare una conclusione idonea per tutti. La notizia definitiva me l'ha comunicata lui domenica mattina, ma prima non ci era pervenuto alcun segnale di rottura. Mi auguro di trovare argomenti sufficienti per convincerlo a restare, anche se non sarà semplice. Non sono certo che ci sia già un'altra squadra dietro di lui. Ma la cosa che più mi preme è smentire in modo categorico che noi avremmo delle pendenze economiche con qualsiasi tesserato». Una smentita, quella relativa ai presunti emolumenti in sospeso tra le parti, che Leonardi associa alle previsioni che vorrebbero una squadra fortemente ridimensionata. «Sento parlare spesso di una smobilitazione: un'ipotesi del tutto campata in aria. L'Udinese ha già avviato il piano di rafforzamento e acquisterà ancora. Credo di poter affermare che non sono in programma cessioni imminenti. Per nessuno dei nostri giocatori (Pizarro, Pinzi e Iaquinta) abbiamo ricevuto alcun tipo di richiesta. L'unica certezza è che la Roma non ci ha mai contattato e anche chi parla di contropartita tecnica per Spalletti alimenta delle invenzioni allo stato puro». Intanto, allenatore a parte, la Roma si prepara con qualche legittimo timore alla sentenza della Fifa sul caso Mexes. Il 20 maggio scorso la Camera delle Dispute avrebbe in realtà già preso una decisione in merito: l'indennizzo che si dovrà corrispondere all'Auxerre non sarà inferiore agli otto milioni di euro. Oltre alla questione economica c'è anche la richiesta, da parte del club francese di bloccare il mercato giallorosso per presunto «comportamento doloso». Entro il 23 giugno verranno ascoltati ancora i legali della Roma, poi il giudizio. Restando ai difensori, Traianos Dellas sta proseguendo il programma di recupero ad Atene e i tempi di recupero previsti dopo l'operazione alla schiena, si stimano in tre settimane. Per il colosso greco c'è tuttora uno spiraglio di riaprire le trattative e rimanere a Roma. In scadenza di contratto fra tre settimane, Dellas non si è ancora accordato con nessun club, per avendo ricevuto numerose offerte da Spagna e Inghilterra.

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