I Barbari diventano campioni d'Italia
I romani hanno disputato una grande partita difensiva, recuperando ben cinque palloni in difesa, grazie a tre intercetti e due fumble. L'attacco è riuscito a violare l'end zone avversaria in sole due occasioni, ma tanto è bastato per raggiungere un successo in un Bowl che a Roma mancava dal 1998 (Gladiatori-Aquile 17-7 nell'Italian Bowl ndr). «È il coronamento di un lavoro portato avanti per cinque anni - sottolinea il presidente e giocatore dei romani Daniele Napoli - che ci ha visto migliorare passo dopo passo. L'orgoglio è quello di aver fatto tutto da soli, senza aver bisogno di aiuti esterni. Per questo devo dare credito e merito ai due allenatori Manuel Schollmeier e Paolo Caprio, che hanno saputo portare la squadra fino a questo traguardo». Una finale difficile, contro un'avversaria di grande valore ed esperienza. «Ci siamo trovati di fronte ex giocatori di Lions e Frogs, campioni d'Italia a 11, con un capo allenatore che ha guidato la nazionale. Sapevamo della loro forza, ma siamo riusciti a prevalere con merito». Il match è iniziato nel segno dell'equilibrio con le due squadre che venivano respinte dalle rispettive difese. Quando i lombardi entravano profondi nel campo romano a inizio secondo quarto, incassavano l'intercetto di Napoli che regalava una nuova occasione al proprio attacco. Ci voleva un «trick play», un gioco particolare per passare in vantaggio ed era quello che inventavano Shaw e Caprio, con quest'ultimo che serviva al quarterback il lancio per il 6-0. Lo stesso Shaw rifiniva il punteggio trasformando alla mano. A inizio ripresa difesa romana ancora protagonista con Samarelli (intercetto) e Schollmeier (fumble recuperato), che inibivano le iniziative avversarie. Nell'ultimo quarto arrivava il terzo intercetto con Zampini, che dava il la a una serie di giochi che portavano al 14-0 firmato ancora da Shaw. I Barbari recuperavano palla con 3' minuti da giocare e lasciavano scorrere il tempo senza infierire, fino al fischio conclusivo. Una soddisfazione immensa per una società che fa del settore giovanile la sua grande forza (due Young Bowl consecutivi) e che ha lavorato in maniera ottimale.