di FABRIZIO FABBRI DUE triple pesantissime ed una regia da playmaker puro, caratteristica ...
Davide Bonora sembra sorpreso dalla grande quantità di complimenti che lo hanno travolto dopo la splendida prova in contro Siena in gara-due dei quarti di finale dei playoff. Lui, che all'inizio della gestione Pesic aveva conosciuto tanta panchina, è sereno. «Non aver giocato in quel periodo non mi ha condizionato. Nella mia carriera sono stato abituato a gestire momenti come questi. Fare parte di una squadra significa accettare tutte le decisioni del tecnico». Allora ha scelto il modo migliore per convincere Pesic a regalargli di nuovo spazio. «Lui è uno che premia chi lavora sodo in allenamento. Questo è stato il modo con cui sono riuscito a convincerlo». Ora la situazione è cambiata. «Non lo nascondo, sto molto bene fisicamente, come del resto tutta la squadra. Questo mi aiuta a dare il massimo. Non ho mai smesso, nemmeno quando non giocavo, di pensare di potermi rendere utile». Un paio di mesi fa Zele Obradovic, il tecnico serbo che ha allenato Bonora nella Benetton Treviso, l'ha inserito nel suo quintetto ideale. Oggi Pesic lo considera elemento insostituibile nelle sue rotazioni. C'è forse un feeling particolare con gli allenatori della ex Jugosvavia? «A questa cosa non ci ho mai pensato. Posso dire con certezza di essere sempre andato d'accordo con tutti i tecnici che ho avuto. Sono stato anche fortunato perché sono tutti coach di grandissimo livello». Tornando al presente anche Bonora è rimasto colpito dal grande entusiasmo dei tifosi. «Gli oltre diecimila di sabato scorso in gara-due sono stati per noi di grande aiuto per superare Siena. Al PalaLottomatica avevamo giocato all'inizio della scorsa stagione. Ma non avevamo mai avuto una cornice simile. È eccitante avere tutta quella gente che tifa per te. Non nascondo che ci siamo emozionati ma anche sentiti molto più responsabilizzati. Per questo voglio sottolineare anche il grande sforzo della società che è riuscita a coinvolgere così bene la città». E vincere come ha fatto la Virtus, in rimonta con un finale da cuori forti, è stato ancora più bello. «Devo dire che in questo momento la squadra ha molta fiducia in se stessa. Abbiamo vinto per due volte contro Siena, una squadra da cui divide un sottilissimo filo di differenza, perché abbiamo creduto nei nostri mezzi. Ma non abbiamo vinto nulla, nè raggiunto alcun risultato. La semifinale è distante una vittoria, ma finché non l'avremo ottenuta non c'è nulla da festeggiare». E domani la Virtus sarà di nuovo in campo per gara 3 a Siena (PalaSclavo, ore 20.15, diretta su Sky Sport 3). Bonora non vorrebbe fare sconti. «Sarebbe bello poter chiudere lì la serie. Ma troveremo un clima infuocato ed una squadra, come la Montepaschi, che vorrà cercare a tutti i costi la vittoria». Chissà se anche in quest'occasione Pesic schiererà la Virtus con Bonora accanto ad Edney. «L'assenza di Sconochini ha un pò obbligato il coach a questa scelta. Io riesco a giocare bene al fianco di Tyus, ci dividiamo i compiti di regia e ci alterniamo nel ruolo di guardia. Ed è la stessa cosa se capita di giocare con Giachetti. Non è un problema di uomini. Siamo tutti carichi al massimo e vorremmo regalare a quei meravigliosi 10.000 ed alla società qualcosa d'importante».