Paura Di Canio Fuori Liverani
Lazio in ansia ma il giocatore vuole esserci A centrocampo provati i Filippini e Dabo
La smorfia di dolore, l'uscita anticipata dal campo, lo sguardo interdetto dei compagni. Paolo Di Canio fa paura alla Lazio: nella seconda seduta di ieri a Formello ha subìto un colpo alla caviglia: il versamento c'è, il gonfiore è evidente. L'attaccante si è subito sottoposto ai trattamenti del caso, sotto le cure dello storico massaggiatore Doriano. Una parola di conforto, ieri sera, la dava Di Canio agli altri. Vuole esserci a tutti i costi, l'idolo della Nord. È pronto a fare gli straordinari per giocare la stracittadina, a chiedere una mano allo staff medico per far riassorbire a tempo di record il colpo rimediato ieri pomeriggio. Oggi probabilmente non prenderà parte alla partitella in famiglia davanti ai tifosi (gli Irriducibili preparano la coreografia), che giungeranno a Formello per abbracciare la squadra in vista della sfida Capitale. Le condizioni saranno valutate in mattinata, sarà Di Canio a concertare i tempi e le modalità di recupero. Alla fine ci sarà, questa è il messaggio lanciato forte e chiaro. Magari con un'infiltrazione, nel caso in cui si fosse strettamente necessaria. Accanto a lui ci sarà Rocchi, ancora panchina per Bazzani (ieri convincente in allenamento), eventualità da considerare solo nel caso in cui ci fosse una defezione dell'ultima ora. Intanto Papadopulo ha cominciato a delinare il 4-4-2 anti-Roma. E la novità più clamorosa potrebbe riguardare il centrocampo. Il tecnico medita di lasciare fuori Fabio Liverani, l'assist-man del 6 gennaio, l'uomo capace di innescare prima Di Canio e poi Rocchi, quello in grado di far saltare il dispositivo giallorosso. La coppia centrale potrebbe quindi essere composta da Dabo ed Emanuele Filippini, l'unico giocatore a cui l'allenatore non si sente proprio di rinunciare. Anche perché stavolta, a sinistra, rientrerà Cesar, che ha scontato il turno di squalifica. All'andata Emanuele giocò da laterale arretrato, per squalifiche ed esigenze contingenti, con Antonio a destra (confermato). Preferisce non rischiare, Papadopulo, giocare più coperto. Oggi andranno in scena le prove generali: la difesa invece è cosa fatta. Oddo e Zauri esterni, Siviglia e Giannichedda centrali. L'ex parmense non è al top ma ci sarà. Capitolo-società: ieri lungo vertice del consiglio di sorveglianza per preparare il piano industriale, con proiezioni relativa ai prossimi cinque anni, da consegnare all'advisor Roland Berger, atto necessario per ottenere l'ultimo via libera da parte della Commissione Consultiva il prossimo 18 maggio. Dopo l'accordo con Negro, slitta a data da stabilire la querelle Dino Baggio per il contenzioso relativo ai pagamenti arretrati. Stretta finale per sponsor e digitale terrestre, mentre con Sky l'appuntamento è fissato al termine del campionato. Si tratta ancora con Orsi il premio relativo alla Coppa Italia conquistata lo scorso 12 maggio. Capitolo-mercato: il Lecce vuole il diesse Martino. L'attuale diesse giallorosso, Corvino, andrà a Firenze. Sempre attuali le piste che portano a Frezzolini, come secondo di Angelo Peruzzi, attualmente a Modena e Firmani, svincolato, ex-Catania. Si aspetterà la fine del campionato, invece, per lanciare l'assalto a Giampiero Pinzi, primo, vero obiettivo per il centrocampo. «Sogno di tornare a vestire la maglia biancoceleste», ha confessato il mediano. Uno da derby. Uno da Lazio.