di MARCO GRASSI NON è sicuramente la vittoria che aveva sempre sognato, ...
Di contro, per la prima volta nella sua brillante carriera Paolo Bettini viene mandato dietro la lavagna, come i cattivi, a rimuginare su quello che ha combinato. La quarta tappa del Giro, Giffoni-Frosinone (220 km), dovrebbe scorrere abbastanza tranquilla fino agli ultimi tre chilometri, punteggiati da una salita breve e secca e da una picchiata tecnica che potrebbe fare selezione e lasciare indietro, a un passo dal traguardo, i velocisti. In effetti le cose si predispongono più o meno in questo senso. Al km 24 parte la fuga di Pinotti e Vasseur. I due guadagnano al massimo 5'50" al km 45, mentre alle loro spalle evade dal gruppo Krauss, alla ricerca di abbuoni Intergiro. Preso l'abbuono, Krauss si ferma, e il gruppo inizia a recuperare sulla coppia di testa: sono la Quick Step della maglia rosa Bettini e la Fassa Bortolo di Petacchi a guidare il plotone. Il margine si erode, Pinotti e Vasseur vengono ripresi al km 192, mentre Trent Wilson prova un breve contrattacco. Prima del finale, una foratura di Valjavec, poi un'altra caduta multipla, con Grillo, Schleck, Urweider, Schnider, Lorenzetto e Calcagni, che ha la peggio e si ritira. Altri corridori vengono rallentati, il gruppo si fraziona, dietro restano pure Valjavec e Karpets. Sulla salitella alle porte di Frosinone (vetta a 2 km dal traguardo) il ritmo è alto, Bettini e Sella fanno il forcing, Aitor González prova a partire, ma non fa il vuoto. Celestino è nelle prime posizioni, e in discesa porta via un gruppetto. Cunego prova ad accodarsi ma non ci riesce per un soffio; nella discesa i big restano comunque tutti insieme, anche Honchar malgrado uno scivolone. Davanti ci sono invece, oltre a Celestino, Bettini, Cooke, Scarponi, Mazzanti e Cioni. Pochi metri di vantaggio bastano a questi sei uomini per giocarsi il successo in uno sprint ristretto. Sul rettilineo finale Bettini parte forte in testa, ma Cooke rimonta. Il Grillo, volontariamente o meno, stringe l'australiano sulle transenne del lato sinistro della strada. Cooke cade, mentre Bettini va a vincere a braccia alzate davanti a Mazzanti e a Cioni. Ma a quel punto interviene la giuria, che decide di declassare il livornese. La vittoria di tappa passa quindi a Mazzanti, con Cioni e Scarponi a guadagnare abbuoni ottimi per la classifica. Oggi si riparte dalla Celano-L'Aquila, quinta tappa con parecchie salitelle a punteggiare i 223 chilometri del percorso (occhio al Monte Urano al chilometro 161), e con arrivo su un'interessante rampetta, che chiamerà all'opera gli uomini di classifica. Di Luca, abruzzese, corre in casa e promette faville.