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dall'inviato TIZIANO CARMELLINI A CONTI non bastano cinquanta ...

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È un film già visto quello che va in scena nello stadio «amico» davanti a ventitremila spettatori instancabili. La Roma gioca un buon calcio per un tempo, segna, va in vantaggio e sembra avere in mano la gara. Poi il solito calo nella ripresa e la beffa finale. Il gol di Bertotto fa risvegliare di colpo i giallorossi che ci avevano, giustamente, creduto. Finisce 1-1 la semifinale d'andata di Coppa Italia contro l'Udinese che costringerà la Roma a dover vincere giovedì prossimo al Friuli per poter accedere alla finale: ultima porta d'accesso per l'Europa del prossimo anno. I numeri dicono ancora tre pareggi e sei sconfitte per Conti e la Roma che non riesce a vincere dodici partite: un'infinità, nonostante la sfortuna che continua a perseguitarla. Conti non fa sorprese e la Roma che esce dal tunnel dell'Olimpico è quella ampiamente pronosticata alla vigilia. In attacco il ritorno di Totti spedisce Montella in panchina per un turno di riposo. Il capitano, che dovrà saltare il derby di domenica per la nota squalifica, va a far coppia con Cassano. A centrocampo spazio ai giovani Virga e Greco: trentotto anni in due. In difesa tutto confermato. La Roma parte a testa bassa, Totti è tornato e si vede. Il capitano ha voglia da vendere, non gioca una partita vera dal 17 aprile scorso e il riposo sembra averlo galvanizzato. È lui il fulcro del gioco, luce per i compagni e demone di Spalletti che su di lui ha ordinato raddoppi immediati. Al 9' angolo di Mancini e botta al volo del capitano che s'infrange sul muro umano alzato lì davanti da Spalletti. Dieci minuti dopo nuovo show del giallorosso che prende palla a centrocampo, scende dritto per dritto verso la porta difesa da De Sanctis, resiste a Muntari, tunnel a Pieri e prova: la sua botta a rete viene chiusa in angolo dalla difesa. Dal conseguente angolo Mancini mette sulla testa di Cassano un gran pallone che però sfila a lato della porta bianconera. L'Udinese reagisce e arriva per la prima volta dalle parti di Curci. È il 30' Di Michele prova da fuori: alto. Curci comunque c'era. Sette minuti dopo la svolta. Parte tutto, di nuovo, da Totti. Il capitano rimedia una punizione al limite dell'area bianconera tutta spostata sulla sinistra di De Sanctis. Sul pallone va Cassano e il tocco, vellutato, diventa preda in area di Mexes che col testone appena rasato (taglio ultima moda con cresta centrale...tanto per passare inosservato) schiaccia la palla in rete. Fa uno a zero e primo gol in giallorosso del francese voluto da Baldini. I minuti che restano prima dell'intervallo sono tutti per la Roma. Chivu (43') ci prova da calcio piazzato qualche metro più indietro della mattonella. La palla sfila a lato per il brivido dell'Olimpico: l'ennesimo. Si riparte ancora all'insegna della Roma. Ci prova ancora Totti al 9', ma De Sanctis blocca in terra. Mancini fa prove tecniche di derby: il colpo da dietro è identico a quello che inchodò la Lazio nella scorsa stagione, ma stavolta la palla finisce fuori...di poco. Spalletti cambia, mette dentro tutto ciò che ha di offensivo: Pizarro, Iaquinta e Jankulovski. Il baricentro bianconero avanza di una decina di metri e la Roma si chiude troppo lì dietro. Lo spettro dell'ennesima beffa compare nella testa dei giallorossi che, come sempre, sembrano accusare un calo fisico e forse anche psicologico. E così, puntuale come un treno nipponico, al 40' arriva il castigo. La botta da fuori di Bertotto inchioda Curci e rimanda l'appuntamento di Conti con la vittoria. Ora a Udine giovedì prossimo, sarà dura, molto dura.

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