All'abruzzese la terza tappa del Giro. Bettini torna maglia rosa
Vince a Giffoni una tappa che era un rebus, si propone come protagonista aggiunto di questo Giro già appassionante, si conferma meritorio leader del Pro Tour. Il rebus era rappresentato dalla salitella di Santa Tecla, 4 km non proprio morbidi e vetta a 10 dal traguardo. Ce la faranno i velocisti a salvare le gambe e a proporsi per uno sprint generale? O ci sarà qualche finisseur in grado di dare la stoccata giusta? La verità stava nel mezzo: volata folta, sì, ma disputata da finisseur e uomini di classifica. Tutti i velocisti, andati a remengo sulla rampa. In cima Petacchi, McEwen, Zabel accusavano 1' di ritardo, e la picchiata successiva non ha aiutato il loro rientro, tantopiù che la Liquigas teneva un ritmo incredibile: Noè e Cioni tiravano come matti per Garzelli e Di Luca. Ma big e capitani c'erano tutti, ad esclusione di Bertagnolli, staccato in salita e caduto in discesa (peggio di così...). Gli abbuoni dell'arrivo di Giffoni facevano gola, e così l'azione del primo gruppo ha avuto il massimo impulso, impedendo il ritorno in gioco dei velocisti. Sulla salita c'era stato il forcing di Bettini, poi quello di Di Luca, e il gruppo si era scremato. Attacchi degli spagnoli Anton (poco efficace) e Sánchez Gil (sfortunato: gli è saltata la catena sul più bello), e di Tiralongo. Ma i Liquigas avevano ripreso tutti, ed ora si preparavano allo sprint, con Di Luca pronto a sacrificarsi e a tirare la volata a Garzelli, interessato all'abbuono. Il varesino ha però perso la ruota di Danilo, liberandolo di fatto e permettendogli di giocarsi le sue carte. Di Luca non si è fatto pregare, è partito forte già ai 500 metri, poi uscendo dall'ultima curva ha chiuso Bettini sulle transenne (ma il livornese minimizza), ed è stato capace di resistere al prepotente ritorno di Cunego. Damiano si prende 12" di abbuono, Garzelli 8", a Bettini va bene di tornare in maglia rosa. Basso è ora a 19" da Cunego, ma rinvia tutti i discorsi alla terza settimana. Il resto della frazione è riassumibile in una bella fuga (171 km in solitaria) dell'australiano Van Hout, ripreso a 30 dal traguardo, e nell'incredibile aggressione che due imbecilli, piazzatisi in mezzo alla strada, hanno portato all'intero gruppo, avventandosi contro i corridori nei pressi di Eboli. Per fortuna nessuno si è fatto male. Oggi la quarta tappa è la Giffoni-Frosinone, 211 km per velocisti, sempre se qualcuno non scappa sulla rampetta e sulla successiva discesa che arriva in picchiata sulla città laziale.