La Lazio non vuole sbagliare
Il traguardo è lì, vicino ma lontano, questione di prospettive. Di certo c'è che la Lazio insegue oggi con l'Udinese (ore 15, Sky calcio4) i punti tranquillità, perché c'è poi un altro conto alla rovescia, quello campanilistico, perché la marcia d'avvicinamento al derby dice invece meno sette e i biancocelesti ci vorrebbero arrivare con l'obiettivo acquisito. Papadopulo lancia il monito: «La squadra è consapevole che si deve ancora salvare, che ci vogliono ancora determinazione e voglia per fare un finale di campionato comunque scoppiettante. Un pareggio con l'Udinese? Potrebbe anche essere un buon risultato, ma non è il nostro modo di fare. Noi puntiamo alla vittoria. Giochiamo per i 3 punti». Tono imperativo, quello del tecnico, anche se oggi all'Olimpico sarà dura valicare il muro friulano: Spalletti ha in testa un'altra idea chiamata Champions e la sfida s'annuncia scoppiettante. La Lazio si presenterà con il tandem diffidato Rocchi-Di Canio (probabile staffetta con Muzzi), e tanti saluti alle precauzioni pre-derby. «Devono stare tranquilli», intima il tecnico che con le coppie veloci in campo s'è quasi sempre divertito: tre gol alla Roma, tre alla Fiorentina, tre al Livorno e sei al Lecce, equamente divisi tra andata e ritorno. La Lazio punta sull'imprevedibilità e cercherà semmai di non prenderli, i gol: nelle ultime otto giornate ha subìto puntualmente reti dagli avversari. L'ultima gara senza gol al passivo dei biancocelesti risale al 27 febbraio, quando si imposero 2-0 all'Olimpico sul Parma. «Non è una questione di fragilità generale - ha spiegato Papadopulo - ci sono state tante situazioni particolari. E soprattutto siamo stati poco attenti sulle palle inattive». Il tecnico ha recuperato Siviglia, Zauri e Liverani: traumi al ginocchio e affaticamenti muscolari non fanno paura. Incute timore invece Pizarro: «Per fermare uno come lui ci vorrebbe Park, il coreano del Psv, che ha preso in consegna Pirlo. Però qualcosa abbiamo studiato». Vero: Papadopulo ha provato per tutta la settimana un Di Canio versione centravanti arretrato, chiedendogli di disturbare l'azione del cileno, evidentemente incurante della scure-diffida che pende sulla testa dell'idolo della Nord. Si partirà con il 4-4-2: rientreranno Oddo (chiamato a occuparsi di Jankulovski), Siviglia e Dabo, che hanno scontato il turno di squalifica nella trasferta di Lecce. Tra i pali Peruzzi, nonostante la caviglia faccia ancora qualche dispetto: Sereni dovrebbe accomodarsi in panchina. Giannichedda arretrerà nuovamente in difesa: chiuderà probabilmente da centrale la sua esperienza in biancoceleste, Couto ne avrà almeno per tre settimane. Papadopulo pensa al presente con uno sguardo al futuro: «Credo di avere fatto il mio lavoro e di averlo fatto bene. Il risultato è già sotto gli occhi di tutti anche se non è ancora tempo di bilanci». Già. Perché il primo obiettivo si chiama salvezza.