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Pradè difende Cassano: «Non è un cascatore»

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Il dirigente rinvia le decisioni sul futuro: «Quando saremo fuori pericolo discuteremo con Totti e il barese dei contratti»

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Non ancora investito di una carica definita, Daniele Pradè commenta il momento della Roma. Ai microfoni di «Radio anch'io lo sport», rivolge il ringraziamento al pubblico che domenica ha sostenuto la squadra, accantonando polemiche e contestazioni. «Nonostante la fase delicata che stiamo attraversando, anche con il Brescia ci hanno incitati per l'intero arco della partita. Sono i più grandi del mondo e proveremo in tutti i modi a ripagarli. Una giustificazione alla nostra classifica non la troviamo nemmeno noi, anche tenuto conto dei cambi di allenatore. Questa era una squadra costruita per altri traguardi. La Roma resta una grande, ora speriamo di chiudere l'annata in modo dignitoso per i tifosi. Abbiamo perso dei giocatori importanti e ne abbiamo presi altri ma sicuramente qualcosa ci manca. La prossima estate cercheremo di non ripetere gli errori. Il prossimo tecnico? Dobbiamo pensare a domenica prossima, quando saremo fuori pericolo ci proietteremo al futuro. In questo momento gli allenatori stanno lavorando per raggiungere gli obiettivi con le rispettive squadre. Nessun club può avere contatti con un tecnico a questo punto della stagione, visto che tutti gli allenatori hanno ancora un obiettivo da perseguire. Non sarebbe corretto nei confronti delle altre squadre. Ne parleremo a fine maggio, anche se ci stiamo lavorando». Poi sfiora l'argomento dei prolungamenti contrattuali di Totti e Cassano: «Parleremo con loro a brevissimo. Ora c'è la necessità di pensare alle gare che ci restano. Abbiamo parlato troppo del futuro e poco del presente. La società sta seguendo il suo progetto: abbiamo rinnovato vari contratti, non ultimo quello di Montella, ripianando un totale di 190 milioni di euro di esposizione debitoria». Pradè difende Cassano, coinvolto nelle polemiche per la simulazione che ha provocato il rigore fallito da Montella col Brescia. Non ci sarà alcun provvedimento a suo carico. «Cassano non è un simulatore, è stato solo un episodio. Antonio è tutto fuorchè che un simulatore. Anche io dalla tribuna ero convinto che la massima punizione fosse sacrosanta. Credo però che la prova tv per questi casi sia eccessiva». Dar. Ber.

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