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Al tecnico di Aquileia, criticato per molti atteggiamenti soprattutto in relazione al derby perso contro la Lazio, va riconosciuto un fatto: ha sempre privilegiato il tridente rispetto a tutto il resto della squadra. Come dire: si parte da lì. Giusto, visto soprattutto quello che i tre fenomeni giallorossi hanno mostrato di poter fare quando sono in giornata. Sono proprio loro l'arma in più di questa Roma che continua ad essere falcidiata da problemi d'ogni sorta, da infortuni e squalifiche. Il tecnico giallorosso non sembra preoccupato da una difesa a tratti imbarazzante, perché sa che lì davanti ha chi può risolvere la situazione in qualsiasi momento. Lo ha detto più di una volta, anche in conferenza stampa a Trigoria che va benissimo incassare molto se poi si segna più degli avversari. Ovvietà dell'affermazione a parte, Del Neri ha fatto di questa teoria le basi sulle quali posa la nuova Roma. La squadra gioca per i tre fenomeni e i numeri stanno dando ragione al tecnico di Aquileia che, «derby a parte», è più che soddisfatto della sua gestione. È proprio questa affermazione, «derby a parte», che ha infastidito la tifoseria giallorossa che non può prescindere nei suoi giudizi dalla stracittadina contro la Lazio. Le cifre dicono dunque che la Roma ha uno dei migliori attacchi d'Europa e senza dubbio il migliore d'Italia. Montella domenica a Firenze ha siglato la sua rete numero 17 in questo campionato, allungando su Adriano nella classifica cannonieri della massima categoria italiana, ma superando anche il francese Henry nella speciale graduatoria varata da France Football quale miglior attaccante d'Europa. Ma i numeri non dicono tutto, perché se è vero che i tre fenomeni giallorossi hanno messo a segno 32 dei 37 gol realizzati dalla Roma in campionato, è altrettanto vero che lo hanno fatto in situazioni a dir poco «agitate». L'avvio di stagione della Roma, tutte le traversie legate ai successivi cambi di allenatore e la ricerca costante dell'assetto giusto di una squadra ancora in via di definizione, hanno fatto inevitabilmente alzare il coefficente di difficoltà delle realizzazioni. Montella poi ha siglato quasi un gol a partita, avendo giocato diciannove gare e segnato 17 reti. Anche i numeri di Totti non sono male per uno che in genere lavora per mandare gli altri in porta: ben sette assist decisivi in questa prima parte di stagione. Così come Cassano che, soprattutto dopo la pace con Del Neri, si è riscoperto un benefattore per i compagni, uno che tira in porta solo quando non può servire un compagno. Ma il meglio di loro i tre protagonisti della stagione giallorossa, lo danno quando giocano assieme. E forse è proprio questa la cosa che è mancata alla Roma nel derby perso la notte della Befana. Quando la Roma ha giocato con il tridente titolare (1 volta con Voeller e ben 9 con Del Neri) i risultati sono arrivati sempre o quasi. Due sole sconfitte, tre pareggi, ma soprattutto cinque vittorie per una media gol impressionante di 2,2 reti a gara. Non male per una squadra che sta faticosamente tentando l'aggancio al quarto posto in classifica che vorrebbe dire Champions League per il 2005. Oltre alla conseguente pioggia di euro.