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Ciclismo Presentata a Milano l'edizione 2005: in gara Cunego, Basso e Zabel

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Il Giro d'Italia chiama i big

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L'edizione 2005 della corsa rosa si disputerà dal 7 al 29 maggio, e partirà dal Sud, da Reggio Calabria: apertura contro il tempo, con un miniprologo di un chilometro e 150 metri, tutti sul lungomare della più meridionale città continentale italiana. La novità è che la brevissima prova si svolgerà in notturna, per sposare il ciclismo alla prima serata televisiva. Niente arrivi in salita nei primi dieci giorni, messo in soffitta quindi l'ormai consueto traguardo di montagna non durissimo che dava una prima scrematura alla classifica; il primo arrivo in quota, all'undicesima tappa, sarà a Zoldo Alto, al termine di una tappa con quattro colli posti in rapida sequenza. Fin lì, una serie di frazioni non durissime, ma con qualche insidia vicina ai traguardi di Giffoni, dell'Aquila, di Pistoia. Il primo appuntamento valido per la classifica sarà la crono di Firenze, all'ottava tappa: due (più il prologo) le prove contro il tempo quest'anno, a rendere più difficile, in generale, il compito di chi vorrà vincere il Giro. Di montagne, comunque, ce ne sono in abbondanza. Oltre alla già citata frazione di Zoldo Alto, ci saranno altri due arrivi in quota, nel finale della corsa: Colle di Tenda e Sestriere, inframmezzati dalla crono di Torino. Due le montagne-mostro: lo Stelvio, che torna dopo 11 anni (nel '94 Pantani sbocciò proprio lì), sarà affrontato nella 14a tappa, la Egna-Livigno; il Colle delle Finestre, con una parte del fondo stradale in sterrato, aspetterà il gruppo nella tappa del Sestriere. Il Pordoi è previsto nella frazione di Ortisei, nel più classico dei tapponi dolomitici (si passerà anche da Costalunga, Campolongo e Erbe). Il campo dei partenti si annuncia più succulento del solito: Cunego difenderà la sua splendida maglia rosa del 2004, e a sfidarlo ritroverà il compagno di squadra Simoni, ma soprattutto il terzo classificato dell'ultimo Tour, quell'Ivan Basso con cui si spera possa nascere un dualismo che crei interesse intorno alle prossime stagioni del ciclismo (un antipasto si è avuto in ottobre, al Giro di Lombardia); Garzelli, Caucchioli, Sella, Scarponi, il redivivo Savoldelli completano il quadro degli italiani che puntano alla classifica. Petacchi e Cipollini si sfideranno nelle volate, provando a respingere gli assalti di Pozzato e Quaranta. Quanto agli stranieri, gli ormai affezionati Honchar, Garate, McEwen non saranno gli unici: infatti la riforma Pro Tour porterà anche qualche nome di grido internazionale in più sul cartellone del Giro: dovendo per forza essere presenti le 19 più forti squadre del pianeta, se anche volessero spedire in Italia le riserve, qualche uomo importante dovrebbe capitare nel gruppo. Si pensa a Joseba Beloki, spagnolo, tre podi al Tour prima di rovinarsi in una caduta nel 2003: sta ancora cercando se stesso, ma potrebbe ritrovarsi proprio al Giro; si pensa ad Alexandre Vinokourov, kazako, in carniere una Amstel, due Parigi-Nizza, un Giro di Svizzera, e un indimenticato terzo posto al Tour 2003: attaccherà in salita, secondo suo costume; si pensa a Zabel, grande velocista vincitore di quattro Sanremo e di sei maglie verdi al Tour; si pensa ad altre possibili presenze rilevanti, da Zubeldia a Nuyens, da Wiggins a Gilbert, da Rasmussen, quotato in salita, a Thomas Dekker, fortissimo a cronometro.

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