Tutti pazzi per la Superamerica
Piace anche la Quattroporte Maserati esposta a Detroit assieme alla GranSport
400unità nel 2004, con un incremento del 7% rispetto all'anno precedente. Un mercato fiorente, anche se altre aree di mercato hanno dato risultati persino migliori, come il Regno Unito (+19%) il Giappone (+38%) la Francia (+14%). Dal 2005 cominceranno a diventare sostanziosi anche i mercati emergenti (Cina, Est Europa, Sud America) in cui Ferrari, forte di sei titoli mondiali consecutivi, si è introdotta con un carisma difficile da battere. Aggiungendo ai best seller del 2004, la Enzo e la berlinetta 612 Scaglietti, anche la favolosa Superamerica, una berlinetta-convertibile, splendida nella perfezione della carrozzeria di Pininfarina, il risultato di 4900 unità vendute lo scorso anno potrebbe essere polverizzato nel 2005. La Superamerica, una Ferrari concepita per entrare nel vivo della vita sociale, anche nel traffico cittadino, meno aggressiva delle precedenti versioni, ha un tetto speciale, una cupoletta in fibra di carbonio che ruota su un asse posto nella parte posteriore, per riporsi all'esterno del baule. Si tratta di una innovazione notevole (brevetto Fioravanti) rispetto alla tradizionale formula dei CC (coupè-cabriolet della Karmann) inaugurata dalla Mercedes SLK e oggi utilizzata da Peugeot 307CC e 206CC, Renault Megane e Nissan Micra CC. Esteticamente, quando è aperta, la cupoletta non disturba il complesso disegno della carrozzeria, perché assume la funzione di frangivento , barriera per evitare il riflusso nell'abitacolo dell'aria che sorpassa il parabrezza, particolarmente utile quando si viaggia a velocità elevate. Il baule mantiene la stessa capienza anche con il tetto aperto, una caratteristica importante per i viaggi a lungo raggio. Sotto il cofano è stato alloggiato il propulsore cult a 12 cilindri da 540 cavalli, con cui raggiunge 320 Km/h. Sembra sia stato particolarmente curata la forma dei collettori di scarico per ricordare il sibilo inconfondibile della Rossa di FormulaUno. Affiancata, nello stesso stand, la Maserati Quattroporte, introdotta dalla scorsa estate, tradizionale ammiraglia di lusso all'italiana, che trova poche rivali tra le americane, poiché coniuga temperamento, prestazioni e piacere di guida. La Maserati ha festeggiato il primo dicembre di quest'anno il novantesimo anniversario della sua fondazione e ha iniziato — in abbinamento con il nome più carismatico della storia (Ferrari) — un rilancio industriale che si avvale di un valido Amministratore Delegato e direttore Generale. E' Martin Leach, che proviene dalla Mazda, un marchio che ha saputo, in pochi anni, rilanciare sul mercato internazionale dopo l'acquisizione da parte del Gruppo Ford. La Quattroporte è alfiere della nuova stagione Maserati nel Nord America, dove è acquistata da opinion leader dello sport del cinema e della politica, anche perché esiste una versione blindata al massimo stadio di sicurezza, la stessa utilizzata dal Presidente della Repubblica Azelio Ciampi. Altro modello importante, la GranSport Coupe, decisamente corsiola nell'aspetto e nei contenuti. A Detroit è apparsa per la prima volta anche la Maserati Spider, presentata per la prima volta e oggetto di ordini consistenti da parte della rete di vendita, costituita da 50 concessionari. A New York è stato aperto nel 2004 uno spazio comune Ferrari-Maserati nel cuore di Manhattan, un «luogo di piacere» dove la visita è inserita in un museo storico e avvolta da sensazioni fisiche, sonorità, premiazioni, video. Quale americano o europeo non ricorda che con Manuel Fangio Maserati ha vinto il campionato mondiale F1 del 1957, e la 500 miglia di Indianapolis con la 8CTF. Questi ricordi sono riportati alla ribalta dell'anno 2005 con la linea da «winner» (vincitore) della MC12 (nella foto sopra), di cui Maserati produce 25 unità all'anno, in versione stradale e in definizione corsa, per partecipare al Campionato FIA GT, in cui nel 2004 ha collezionato due vittorie. Una risposta alle vetture di casa nostra viene dall