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Ferrari: «Non è solo colpa nostra»

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Opinioni a tutto tondo dal neo difensore giallorosso che ha trascorso momenti difficili dal suo arrivo nella capitale, per diverse difficoltà tra cui lui mette anche il modulo e per questo cerca di scagionare il suo reparto dagli attacchi che subisce per i troppi gol presi. Senza però dimenticare che la squadra non ha avuto molto tempo per lavorare insieme e il difensore, ammette: «Tornassi indietro non andrei alle Olimpiadi, mi sarei preparato meglio per la stagione». Andando con ordine però è il caso di affrontare l'argomento difesa e gol subiti, davvero troppi quelli presi dalla Roma. «I numeri parlano chiaro — spiega Ferrari — la squadra ha subito molte reti, ma attribuire la colpa solo alla difesa mi sembra sbagliato perché la fase difensiva parte dall'attaccante fino al portiere passando dal centro campo. La nostra è una squadra molto offensiva, giochiamo con tre punte più Mancini che è un attaccante aggiunto. E se è vero che facciamo molti gol è anche vero che soffriamo in fase difensiva e dobbiamo migliorare perché la differenza la fanno i gol che prendi». La squadra non è quella scelta da Del Neri che è arrivato a campionato in corso e lui è abituato a giocare in quattro dietro. E poi non c'è stato molto tempo per il gruppo di lavorare insieme anche a livello tattico. L'ex capitano del Parma spiega anche questo: «Non dico che ha giocatori che il mister non vuole, ma di sicuro non gli ha scelti lui e non è facile prendere una squadra a stagione in corso. Quest'anno c'è stata una serie di inconvenienti, per esempio non abbiamo mai avuto il tempo di lavorare come il mister avrebbe voluto. Lui è abituato ad una difesa a quattro e adesso ci stiamo arrangiando a giocare con una difesa a tre». Domenica la Roma affronterà la Fiorentina: «Una squadra temibile, non sarà facile ma non dobbiamo avere paura e andare a vincere. Rigano? Lo conosco poco però ho visto che sfrutta le sue qualità fisiche e integra alla grande Miccoli, una coppia ben assortita». I giallorossi incontreranno la stessa squadra anche in Coppa Italia, ma forse a porte chiuse e non a Roma se il ricorso non dovesse sortire alcun effetto. «I fatti di Siena? Nell'ultimo periodo a Roma ci sono stati avvenimenti spiacevoli che non fanno fare belle figura alla società e alla città. Bisogna darsi una regolata per non fare certe figure, anche se credo che sia un fattore che appartiene all'Italia intera non solo a Roma. All'estero certe cose non succedono. Non so cosa ci sia dietro e come si potrebbe risolvere il problema, so che allo stadio non si potrebbe portare nulla poi invece dentro c'è di tutto. Qualcosa non funziona e non ci facciamo una bella figura». Ferrari chiude con la nazionale facendo una rivelazione: «È l'obiettivo di tutti e io ci sono arrivato tre anni fa spero di tornarci presto. Le olimpiadi? Tornando indietro rinuncerei anche alla medaglia di bronzo perché quella partecipazione mi ha compromesso tutta la stagione». All'inizio infatti ha anche preso qualche fischio: «Fa piacere che ora siano applausi, vuol dire che sto lavorando bene. Io vivo alla giornata». Per la squadra ieri a Trigoria c'è stata una doppia seduta di lavoro. Assenti ancora Panucci e Perrotta. Tendinite per il primo, ancora fermo per una contrattura muscolare il centrocampista. Nella lista degli indisponibili (di cui fa parte sempre anche Chivu), si è aggiunto anche Delvecchio. Mancini non è al top e per questo Del Neri potrebbe concedergli un turno di riposo.

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