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BOLOGNA — Ottantaquattro pagine per spiegare i motivi per cui il dott.

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Le ha depositate il giudice monocratico di Bologna Maurizio Passarini. Amaro il ragionamento del giudice quando spiega la determinazione della pena: «Quando a ricorrere al doping sono, come nel caso del dr.Ferrari, i migliori medici sportivi, quelli usciti dall'eccellenza di un centro di ricerca finanziato dallo stesso Coni, allora forse c'è veramente da temere che l'imbroglio, il volgare imbroglio, per quanto farmacologicamente raffinato, continuerà ad avare la meglio sull'effettivo valore degli atleti. C'è da temere che prevalga la cultura del "così fan tutti". Ad avviso di questo giudice, il fenomeno del doping (e, in particolare, per quanto riguarda il presente giudizio, il fenomeno doping cosiddetto esogeno) rientra certamente tra le condotte fraudolente riconducibili al reato di frode sportiva e penalmente sanzionabili».

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