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LA DECISIONE FINALE SPETTA ALL'IFAB: LA NOVITÀ ENTREREBBE IN VIGORE DA LUGLIO

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Solo l'ammonizione e non più l'espulsione per le chiare occasioni da gol: questa la richiesta che è già passata al vaglio dell'Uefa e che ora verrà esaminata dall'Ifab. E che ieri il designatore arbitrale Paolo Bergamo ha pubblicamente annunciato. «Abbiamo chiesto all'Uefa, che ha approvato l'idea, di ammorbidire la sanzione in caso di fallo su chiara occasione da rete - ha detto il nostro designatore - la proposta è di togliere il cartellino rosso sostituendolo con l'ammonizione». Non è la prima volta che l'Italia si oppone alla regola introdotta recentemente nel nuovo corso arbitrale. Anzi inizialmente la linea morbida prese il sopravvento nel nostro campionato: sembrava spropositata ed anche imbarazzante per i nostri arbitri dover punire oltremodo chi già subiva la punizione massima del rigore. Ma non passò inosservato il nostro atteggiamento, tanto che a Bergamo e Pairetto arrivò una sorta di ammonizione dall'Uefa e affinchè si rispettasse alla lettera anche da noi la rigorosa norma. Sicchè i nostri designatori invitarono a smettere «le vie di mezzo» e ordinarono la severità del rosso per l'uomo lanciato a rete. Unico che poteva e può avere un margine di salvezza è il portiere: se atterra l'attaccante e, però, la palla diverge dalla direzione della porta (ovvero va verso l'esterno) può anche scattare solo il giallo e non il rosso. Ma resta nel ventaglio discrezionale dell'arbitro. L'Italia calcistica, al di là di quella arbitrale, da tempo si ribella alla regola dell'espulsione per il fallo da ultimo uomo, ritenuta troppo penalizzante. Dopo la voce grossa di qualche portiere, quest'anno il campionato è cominciato con una polemica illustre: quella di Adriano Galliani. In veste di amministratore delegato del Milan, ma pur sempre presidente di Lega. L'episodio che fece discutere accadde in Milan-Livorno (2-2) dell'11 settembre.

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