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di ALBERTO SCHIEPPATI DETROIT — Come sempre, per vedere cosa succederà nella vecchia Europa ...

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Al contrario delle apparenze, il primo indice di crisi del mercato: la benzina ha fatto, anche qui, un balzo, raggiungendo più o meno 40 centesimi di euro al litro, per la maggioranza delle spugne nascoste sotto i cofani made in USA una soglia di costi in più che si riversa nei bilanci familiari. Non è un caso quindi, che il tema dominante dell'industria automobilistica diventi il consumo, in definitiva il risparmio. Le tre fabbriche americane (General Motors (GM) Ford e Chrysler) devono ammettere una totale mancanza di strategie a medio termine, preoccupate solo di mantenere - a suon di sconti - le posizioni di mercato dell'anno precedente, anche se, nonostante tutti gli sforzi, la Ford ha perso il 4,5%, la GM è sotto dell'1,3%, solo la Chrysler è salita del 3.7%. Sono stati già diffuse le statistiche di vendita del 2004, che hanno registrato una sostanziale tenuta complessiva, con 16 ,9 milioni di auto immatricolate. Ma i tre marchi americani devono nuovamente registrare l'avanzata inarrestabile della giapponese Toyota che ha superato per la prima volta il traguardo dei due milioni di vendite in USA. Le prime analisi degli specialisti hanno messo il dito nella piaga: la Toyota si é fatta notare per l' incredibile crescita delle vendite di modelli con motori ibridi -a benzina ed elettrici - che hanno registrato, con la Prius, un balzo del 118%, mentre, contemporaneamente, le vendite della Ford Excursion, che monta un motore a benzina «che beve come una spugna», sono calate del 24%. Questo snodo industriale racchiude tutto il futuro dell'avvenire dell'auto, in America come in Europa: il motore ibrido diventa un valore aggiunto che - oltre a non inquinare - fa risparmiare carburante. La ragione principale del suo consumo ridotto deriva dal recupero dell'energia, normalmente dispersa sotto forma di calore, durante le frenate e i rallentamenti, che l'ibrido trasforma invece in energia elettrica, immagazzinandola nelle batterie. Il costo di un ibrido è attualmente di circa 3.500 euro superiore a quello di un motore tradizionale. Toyota ha annunciato vantaggiose licenze di sfruttamento dei suoi sistemi con Ford, Nissan ed addirittura con Porsche, i suoi costi di produzione discendono sempre più rapidamente per l'economia di scala. Honda , unico marchio che può competere alla pari con Toyota nel campo dei veicoli ibridi, proprio a Detroit lancia la sua spettacolare Accord ibrida, che supera le fantasie tecnologiche più spinte. Identica al modello già conosciuto, utilizza un motore V6 che, quando si viaggia a bassa velocità utilizzando anche il motore elettrico, grazie ad un sistema meccanico gestito da una raffinata centrale operativa, rinuncia all'apporto di tre cilindri. La risposta GM è il Graphyte, un vero fuoristrada, basato sul sistema «bimodale» che accoppia un motore a benzina V8 con cilindrata operativa variabile a seconda della richiesta della situazione che si deve affrontare. Possiede due motori elettrici azionati da batterie da 300 volt sistemate sotto i sedili posteriori e potrà ridurre del 25%. Per l'Europa, dove il motore diesel è già una risposta valida alla riduzione dei costi e dell'inquinamento, la GM ha sviluppato un prototipo ibrido dell'Opel Astra, che utilizza un propulsore 1.7 turbodiesel Commonrail da 125 cavalli, riducendo il consumo a soli quattro litri di gasolio ogni 100 chilometri. Ecco, la strategia è tracciata: con un Multijet di 1.3 litri accoppiato ad un motore elettrico a recupero di energia, anche la futura Fiat Croma.

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