TRAZIONE ANTERIORE
Il tridente dei sogni, a diciassette punti di distacco dalla capolista Juventus. Il terzo attacco (a pari merito con la Juve e dietro Inter e Lecce) e la quartultima difesa del campionato. Stridono forte i numeri di questa Roma, costretta ad aggrapparsi anche per proseguire il proprio cammino in coppa Italia, a Totti, Montella e Cassano. Già, sempre loro, autori in campionato di ben 28 reti delle complessive 33 messe a segno dalla squadra. Una percentuale altissima, vicina al novanta per cento, difficilmente riscontrabile nella ripartizione delle reti delle altri grandi europee. Prolificità offensiva che, per la verità, si deve più a Montella e Totti, 24 centri in due, che a Cassano. Il barese è ancora fermo a quota 4, frenato da un avvio molto difficile, caratterizzato da esclusioni per motivi disciplinari e uno stato di forma approssimativo. Anche se la sua tendenza, è in perfetta media con il girone di andata dello scorso anno. Nell'ultimo girone di ritorno, invece, Cassano cambiò letteralmente marcia siglando ben 10 reti e mettendo peraltro la firma sulla prima tripletta in maglia giallorossa (con il Siena). Con l'attacco formato dai tre campioni, la Roma è tornata a sorridere. Un sorriso amaro, dopo lo shock del derby malamente perduto. «Qualsiasi squadra, costretta a fare a meno anche solamente di uno dei propri giocatori più importanti, deve soffrire». Le parole di Montella al termine della partita con l'Atalanta, non contribuiscono a scalfire un dato di fatto oggettivo. La Roma, senza il tridente «vero» in campo, sia davvero un'altra squadra. Nello spirito, più che nei risultati ottenuti, visto che i tre, nelle sole 9 partite (sulle 25 disputate tra coppe e campionato) in cui sono partiti insieme dall'inizio, hanno collezionato un totale di quattro vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Le alternative di ruolo, Mido e Corvia, e quella adattata, Mancini, non offrono garanzie. Il più grande capocannoniere in attività (126 segnature, delle quali 72 nella Capitale), accanto al recordman di segnature in ottanta anni di storia e a uno dei più grandi talenti europei in circolazione. Ci sarebbero tutti, ma proprio tutti, i motivi per essere ottimisti. Certo, non fosse che il destino abbia deciso di accomunare le tre stelle romaniste anche nella scadenza contrattuale. Il presidente Sensi ha recentemente espresso il desiderio di trattenere tutti i suoi gioielli, anche a costo di un grande sforzo economico. Anche se la data del 30 giugno 2006 comincia a incombere pesantemente sul futuro della società giallorossa. Una corsa contro il tempo, in attesa di intavolare nelle prossime settimane le complesse trattative per i rinnovi. Se la Roma vorrà rimanere nell'elite del calcio italiano, difficilmente potrà prescindere dalla conferma dei suoi tre uomini migliori.