MOGGI FA IL PROFETA E POI DICE «NO» ALLA MOVIOLA IN CAMPO

Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, chiude il 2004 e si prepara al nuovo anno. Il 2005 si presenta con il duello in campionato tra bianconeri e rossoneri. A Moggi non dispiacerebbe se la sfida si trasferisse anche in Europa. «Il 2004 è stato un anno positivo: nel campionato scorso ci hanno frenato i tanti infortuni, ma non va dimenticato che fino a dicembre eravamo degli schiacciasassi. Abbiamo chiuso al terzo posto, e mi pare si possa parlare di un'annata onorevole». La prima parte della stagione attuale ha promosso Zlatan Ibrahimovic, il miglior acquisto bianconero nell'ultimo mercato. «È uno dei migliori talenti in circolazione, se venisse proposto per il prossimo Pallone d'Oro, non me ne stupirei. È eccezionale, sia fisicamente che tecnicamente e nonostante sia ancora giovane, si è inserito perfettamente nel nostro campionato, segno di intelligenza».Tra poco la Juve ritroverà anche un'altra pedina offensiva. «Tornerà Trezeguet, che clinicamente è ormai a posto, Del Piero farà bene, come ha sempre fatto, e Zalayeta ha dimostrato di essere capace, ogni volta che scende in campo, di segnare o di far segnare. Come si vede, non abbiamo assolutamente bisogno di nuovi attaccanti. Una squadra prima in classifica, che si è qualificata alla grande in Champions League, credo proprio non abbia bisogno di comprare nessuno. Semmai cercheremo di accontentare qualche nostro giocatore che desidera giocare e che al momento non trova spazio». La Juve affronterà il 2005 senza innesti. In generale, i cambiamenti non mancheranno. «Sarà un anno nel quale affronteremo grandi novità, dall'inaugurazione degli impianti di Vinovo, al via dei lavori per il nuovo stadio». In campo, invece, attesa per la sfida di Champions League con il Real: «Saranno due partite di prestigio: affronteremo il Real senza timore, così come loro faranno con noi. Le difficoltà ci saranno, è inutile negarlo, ma la tradizione mi pare ci sia favorevole e noi siamo fiduciosi. Quel che è certo è che da sfide come questa, usciranno le più serie candidate a vincere la Coppa, così come da una partita come Milan-Manchester. Ritrovare il Milan in finale? Sarebbe l'occasione per una rivincita e a noi le rivincite piacciono». In definitiva, Moggi si augura di «vincere ancora. Quando non si ha più il desiderio di vincere è meglio smettere, ma alla Juve questo non accade. Partecipare o vincere? Dire vincere è brutto? Ma è comunque meglio».