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POLLICI Per Natale Roberto Mancini s'è comprato due televisori a cristalli ...

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ABITUDINI «In Italia l'abitudine è quella di un allenatore per 30 giocatori: per me dovrebbero essere 5 per 20 uomini». (Spalletti) GESTI «Se uno mi sputa, rispondo con un cazzotto. Lo sputo è il gesto peggiore che esista. Se lo ricevessi, prenderei a pugni l'avversario, anche a costo di ricevere dieci giornate di squalifica. Lo sputo non l'accetto». (Totti) GENITORI «Dalle mie parti molti genitori dicono ai figli: "Se ce l'ha fatta Gattuso, puoi farcela anche tu"». (Gattuso) PAURE «Era l'estate del 2000. Ci stavamo allenando a Las Lenas, in Argentina. Sulla pista c'era un bel dente che invitava al salto. La tentazione era forte. Provai un salto mortale e atterrai a pelle di leone, ma non mi feci nulla. Allora decisi di riprovare, salii di più per prendere più velocità. Ne presi troppa, volai troppo in alto e cercai di abbozzare un doppio salto mortale. Atterrai di testa. Sentii un crack allo sterno, due vertebre si spezzarono. Persi il respiro. Mi dissi: "è finita". Presi davvero paura, pensai di rimanere paralizzato, un vegetale. È incredibile quanti pensieri gelidi mi affollarono la testa in pochi attimi. Poi mi accorsi che riuscivo a muovere le mani e i piedi. Mi sentii rinascere». (Kristian Ghedina) ROBE «Ricordo di aver visto "Nato il 4 luglio", anni fa. C'era Tom Cruise senza gambe, e io pensai: caspita, se mi succede una roba così mi ammazzo». (Alex Zanardi) NOMI «Ho bisogno di un nuovo nome. Voglio distanziarmi dal mio passato, sono cambiato, sono un'altra persona. Non sono più Gazza, e nemmeno Paul Gascoigne. Sono G8: "G" come Gascoigne e 8 dal numero di maglia che portavo in nazionale. Se la gente mi chiamerà Gazza, d'ora in poi non risponderò più». (G8) BANDI «Farò un bando di concorso». (Aldo Montano, ancora senza soprannome)

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