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Entusiasmo a Formello: si riparte Provato il 4-4-2 con Di Canio leader

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Papadopulo strega la Lazio

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Splendente come i propositi, arrivato a spazzare via la pioggia, incessante e triste come gli interrogativi. Un po' lo specchio della Lazio che rinasce, che apre una nuova epoca e cancella gli equivoci. Papadopulo ha preso in mano le redini biancoceleste: s'è presentato nello spogliatoio con il piglio di chi vuole invertire la rotta e traghettare i biancocelesti fuori dalle sabbie mobili. Ha parlato con il gruppo e con i singoli: vuole recuperare Liverani e Cesar, restituire importanza a Oddo, affidare esplicitamente lo scettro da leader a Di Canio, farsi guidare dallo spirito indomito dell'idolo della Nord. Il colloquio, quindi, poi tutti in campo, sotto lo sguardo vigile del diesse Martino e del presidente, che non s'è voluto perdere la «prima» del nuovo corso. Un bel quadretto, quello solo vagheggiato fino a qualche tempo fa, il tempo dei veleni e dei risultati che non arrivano. I giocatori hanno subito capito che qualcosa è cambiato, nello spirito, certo, ma anche nella pratica quotidiana, negli allenamenti: altre cinque sedute prima di Capodanno, il modo migliore per mettere benzina nel motore e ricaricare, d'entusiasmo, un gruppo svuotato. Nel pomeriggio prime prove tattiche: 4-4-2, chiaramente, con Oddo-Negro-Siviglia e Seric in difesa, Giannichedda e Liverani cerniera nevralgica, Filippini a destra e Di Canio libero d'inventare, a sinistra, dietro Pandev e Rocchi. Quattro gol (Pandev, Muzzi, Di Canio su rigore e Inzaghi) e tanto entusiasmo. Quello che oggi sarà amplificato dalla presenza dei tifosi, guidati dalla Curva, pronta a estendere un messaggio di complicità a squadra e società in vista dell'atteso derby. Ieri patto d'acciaio stretto in diretta sulle frequenze de «La Voce della Nord». «Le garantiamo massimo appoggio», ha spiegato Fabrizio Toffolo del direttivo Irriducibili, «grazie, venite in tanti al derby, le guerre sono importanti ma noi siamo pronti a vincere la battaglia», la cortese e battagliera risposta di Papadopulo, che ha ricevuto la telefonata del sindaco Veltroni con relativo augurio di buon lavoro e con la promessa d'un futuro invito a pranzo. La dirigenza ha intanto deciso d'aprire i cancelli (la replica il 4 gennaio) e di far sentire calore e affetto al gruppo e al nuovo staff. Che ormai ha preso forma: l'ex biancoceleste Vincenzo Mirra, allenatore in seconda, Rosario Di Vincenzo, preparatore dei portieri ieri già al lavoro con Peruzzi (pronto a recuperare per il derby), Sereni e Casazza, Lucchesi, nuovo preparatore atletico e da oggi Franco Gagliardi, ex Reggina (secondo di Camolese), e nuovo, fidato consulente tecnico. Prima dell'allenamento, in mattinata, il diesse Martino aveva incontrato anche Cristiano Bergodi, chiudendo il precedente ciclo. Testimonianze d'affetto per l'ex centrale da parte di tutta la tifoseria. Oltre a lui escono Caso, Ferola, Bovenzi e Copparoni. Da oggi si lavorerà sul destino di Pulici, che potrebbe assumere altre mansioni all'interno della nuova struttura: la proprietà ha infatti deciso di accelerare le operazioni in vista della riorganizzazione prevista per inizio 2005. Probabile l'ingresso di una figura deputata al recupero degli infortunati e di un dirigente addetto ai rapporti con gli azionisti, nelle prossime ore vertice di mercato. Martino non fa sconti: «Nessuno dever rimanere se non ha volontà di farlo». Si pensa alle cessioni, non è escluso che anche Lequi, fino a oggi deludente, possa essere inserito nella lista dei partenti insieme a Mea Vitali, Robert, Gimelli e Gonzalez.

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