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dall'inviato LUIGI SALOMONE FORMELLO - «Voglio undici Di ...

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Il neo tecnico è già entrato nella parte, lancia messaggi distensivi a tutti i suoi giocatori, allontana, per ora, i sogni del mercato e pensa al derby contro la Roma che arriverà tra nove giorni. Alla Lazio è convinto di portare la sua esperienza (57 anni da compiere il 2 febbraio, gli ultimi venti trascorsi sulle panchine di mezza Italia con alterni risultati) la voglia di non mollare mai nel pieno rispetto dell'inno biancoceleste. Con lui arriverà sicuramente Di Vincenzo, vecchio giocatore della Lazio, che si occuperà di allenare i portieri oltre a un preparatore atletico di cui solo nelle prossime ore si conoscerà il nome. In bilico Cristiano Bergodi che potrebbe essere dirottato nel ruolo di osservatore con l'ingresso di un altro allenatore in seconda. Non sono previsti stravolgimenti nello staff medico anche se tra qualche giorno si avrà il quadro definitivo degli uomini che affiancheranno Papadopulo. In ogni caso oggi ci sarà il nuovo tecnico a dirigere il primo allenamento della Lazio. E lui cerca di allontanare l'emozione con poche parole mirate, dritte al cuore dei giocatori: sono loro a dover risollevare la squadra dopo aver illuso tutti con una partenza rassicurante. Papadopulo, come vive questo ritorno a casa? «Ho indossato la maglia biancoceleste per tre stagioni e credo di aver dato il mio contributo. Sono qui da allenatore e posso considerare la Lazio un punto d'arrivo importante della mia carriera. Ora però metto alle spalle il passato e penso solo a lavorare per il presente». Che Lazio trova? «Se mi hanno chiamato c'è qualcosa da rivedere all'interno del gruppo. Dobbiamo lavorare tanto e aiutare la Lazio. I primi ad agevolare il mio compito devono essere i calciatori con il loro impegno e il loro comportamento. Ho seguito le ultime gare e devo dire che Mimmo Caso è stato molto sfortunato. La squadra era partita bene, poi si è persa col passare delle settimane». All'orizzonte c'è il derby... «Una partita diversa da tutte le altre. Non vi aspettate miracoli però posso garantire il massimo impegno dei giocatori della Lazio». A proposito alcuni di loro sono rientrati in anticipo per preparare la sfida del 6 gennaio. «Mi ha fatto piacere, quella di Di Canio è stata un'iniziativa lodevole». Ha mai parlato con il fantasista? «Non l'ho fatto per rispetto del lavoro degli altri. Parlerò con lui e con tutto il gruppo nelle prossime ore, sono appena arrivato. Di certo mi piace la carica agonistica di Paolo e vado oltre, vorrei tanti Di Canio, undici Di Canio sempre in campo». Il suo pensiero su Cesar, Liverani e Oddo? «Fanno parte del patrimonio tecnico della squadra e bisogna recuperarli. Chi ha giocatori bravi cerca sempre di tenerseli stretti. Poi spetterà alla società decidere nel prossimo mercato quali operazioni fare. Non faccio nomi né reparti da rinforzare, ma qualsiasi acquisto o cessione sarà frutto delle mie scelte sempre d'accordo con Lotito e Martino». E Negro e Dino Baggio? «Stesso discorso. Fino a quando sono della Lazio sono alla pari degli altri». Quale obiettivo ritiene che possa raggiungere la squadra? «Non voglio illudere nessuno, pensiamo al derby e poi alla partita successiva. A fine gennaio dopo un ciclo di sei gare, compreso il ritorno di Coppa Italia contro il Cagliari, faremo i conti e potremo anche scoprire che la situazione è meno peggio di quello che si possa prevedere». Come a dire, usciamo dalle parti basse della classifica e poi si potrà sognare l'Europa. Perché Papadopulo ci crede e forse anche per questo ha voluto che venisse fissato sul suo contratto un premio in caso di ingresso in zona Uefa.

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