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BOXE: L'INCASSO ANDRÀ AL BAMBIN GESÙ E ALLA FAMIGLIA DEL GIALLOROSSO DE FALCHI, SCOMPARSO NEL 1989

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Erano gli anni Trenta e a quel periodo risale la creazione del «Santo Stefano pugilistico», un'esibizione senza titoli in palio dei migliori boxer del tempo che, in breve, divenne una tradizione sportiva della Capitale. Il prossimo 26 dicembre, dopo un lungo periodo di oblio, il «Santo Stefano pugilistico», organizzato dalla BBT e patrocinato da Regione Lazio, Comune di Roma e Municipio Roma II, tornerà nella città eterna in una veste prestigiosa. Il Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano ospiterà sei incontri di boxe, tre dei quali validi rispettivamente per il Campionato del Mediterraneo (categoria supergallo) e per i titoli mondiali juniores Pesi Welter e Pesi Medi. «Mettere in piedi una manifestazione di questo livello — ha dichiarato Davide Buccioni, organizzatore dell'evento — è un'impresa per il pugilato italiano. Per riuscirci, abbiamo dovuto superare molte difficoltà, non ultimo il problema della sede, un ostacolo aggirato grazie ad un accordo con la Virtus Roma di Claudio Toti, società che gestisce il palazzetto». Il fascino dell'appuntamento del 26 dicembre, oltre ai titoli in palio, è legato anche all'incertezza sui risultati di alcuni incontri, difficilmente pronosticabili a causa del grande equilibrio tra i pugili. Un esempio è il match tra il romano Emiliano Salvini e il Campione di Francia e della Comunità Europea Turkey Kaja. Entrambi i pugili sono stati sconfitti dal Campione europeo Malu Drottu ma chi ha visto quegli incontri dice che l'italiano ha buone possibilità di battere il transalpino. Nei due Mondiali juniores, l'argentino Juan Manuel Alaggio (Pesi Welter) e il talento capitolino Domenico Spada (Pesi Medi) affronteranno, nell'ordine, Roy Mbunda e Idd Kigula, due tanzanesi dei quali si sa molto poco all'infuori dei risultati personali (otto vittorie e due sconfitte a testa); le altre sfide in cartellone, invece, regaleranno ai romani la presenza sul ring di altri loro due concittadini: Daniele Petrucci e William Betti. Notizie dal botteghino. A pochi giorni dal «Santo Stefano pugilistico», gli organizzatori hanno ribadito che parte dell'incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza, oltre che al Bambin Gesù, anche alla famiglia di Antonio de Falchi, tifoso romanista morto tragicamente alcuni anni fa al Meazza. L'iniziativa, nata da un'idea di Buccioni, ha visto il coinvolgimento di tifosi laziali e romanisti, separati dall'amore per diversi colori ma uniti nell'aiutare chi ha bisogno: «Ci tengo a sottolineare — ha spiegato Buccioni — che la famiglia De Falchi non ci ha chiesto nulla, la scelta di aiutarli in un momento di difficoltà è stata nostra. Ringrazio la Curva Sud che ci ha sostenuto dall'inizio ma anche gli Irriducibili della Nord che hanno dato il loro contributo». «Domenica prossima — ha raccontato Betti, tifoso di curva sud e protagonista sul ring — saranno moltissimi gli striscioni della Roma al Palazzetto. Sarà un bel modo di ricordare un nostro tifoso che non c'è più».

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