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Consolo, ambasciatore d'Europa

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Presidente della Len dal 1990, un impegno costante al servizio di un mondo, quello natatorio, del quale troppo spesso ci si ricorda solo nei giorni dei grandi trionfi. Ma l'imperativo per Bartolo Consolo è sostenere quotidianamente il suo mondo per renderlo sempre più un'isola facile. Bartolo Consolo, 55 romano, ricopre anche la carica di segretario generale della Fina e per undici anni, dall'87 al '98 è stato il numero uno della Federnuoto. Attualmente è anche presidente della Fondazione Onesti. Anni radiosi, in cui è esploso il fenomeno Settebello sotto la guida di Ratko Rudic. Tre europei, un mondiale, l'oro olimpico a Barcellona, in casa degli spagnoli, emozioni a pelo d'acqua che ancora oggi fanno venire i brividi a Consolo. Presidente, 14 anni d'Europa: cosa ritiene di aver portato? Certamente la mia esperienza. In particolare ho cercato di accrescere le sinergie tra Enti Locali che organizzano gli eventi e lo Stato, ben sapendo che da sole le federazioni non riusciranno mai a coprire l'evento. Significativo l'esempio di Vienna dove abbiamo disputato gli ultimi europei in vasca corta. La piscina è stata realizzata all'interno di un palazzetto e la rassegna ha avuto un richiamo incredibile. Basti pensare che alla giornata conclusiva erano presenti qualcosa come 7000 spettatori. Qual è il suo obiettivo? Potenziare la struttura ma soprattutto creare una nuova mentalità. In piscina si entra dai tre anni ai master e il nostro obiettivo è quello di educare allo sport e alla salute i nostri tesserati. Parliamo di pallanuoto: come vede il Settebello di Formiconi? Sicuramente bene anche se bisogna dare al tecnico il tempo di lavorare, senza sterili pressioni legate ai risultati. Ad Atene si è chiuso un ciclo legato a Rudic, Campagna, De Crescenzo. Ora bisogna ricostruire e Formiconi ritengo non abbia nulla da invidiare ai suoi colleghi delle altre Nazioni. Con le sue ragazze ci ha regalato emozioni straordinarie, e farà bene anche con i maschi dove tra l'altro, non dimentichiamolo, vinse un mondiale giovanile a Il Cairo. Deve lavorare sodo, formare un gruppo che sia solido fuori prima che in vasca. I risultati gli daranno ragione. E il Setterosa? Francamente Pesci raccoglie una pesante eredità, ma ricordiamoci che vincere non è mai facile. Oltretutto questa squadra che ha conquistato l'oro ad Atene, in gran parte sarà rifondata. Non bisogna avere fretta, dare al tecnico il tempo di plasmare la squadra, di lavorare con loro. Ripeto, senza fretta, senza pensare a quel che è stato. Domani è un altro giorno. Quali sono stati i ricordi più belli della sua carriera? Direi la medaglia olimpica del Settebello a Barcellona '92, un oro memorabile. Ma la stessa emozione l'ho provata ad Atene alla premiazione del Setterosa che proprio in Grecia, nel '90, aveva cominciato il suo ciclo conquistando il bronzo. Ma l'emozione più forte è stata quando ho messo al collo di Domenico Fioravanti la medaglia d'oro. Gli dissi solo "tra qualche mesi ti renderai conto dell'impresa che hai compiuto". Ma con Fioravanti ho provato anche la più grande amarezza, la sua esclusione per motivi di salute dai Giochi. Con lui in acqua avremmo potuto raccogliere altri preziosi risultati. Il prossimo anno ci saranno le elezioni per la presidenza Fina: in lizza ci sarà anche Consolo? A Londra abbiamo raggiunto una unità d'intenti incredibile. Stiamo lavorando bene e vogliasmo continuare a farlo per i prossimi anni. Sarò riconfermato segretario generale poi al termine di questo mandato, proverò in chiusura di carriera, a sedere sulla poltrona più importante della Fina che sarebbe un incarico di grande prestigio per l'intero Paese. Oggi è un incarico che per tempo non potrei sostenere. Cosa ci aspetta nel 2005? Inizieremo a gennaio con gli azzurri della pallanuoto ad Imperia, poi lavoreremo per gli Europei di Trieste in vasca corta, un grande evento che grazie alle istituzioni, al sindaco di Trieste, sarà il nostro fiore all'occhiello,

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