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di TIZIANO CARMELLINI IL DEL Neri di oggi è un lontano parente di quello conosciuto al suo arrivo a Roma.

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Un esempio? Sullo schermo del suo telefonino, incredibile ma vero, campeggia uno scudetto giallorosso. E se lo chiamate? Invece del classico «drin-drin» suonerà l'inno giallorosso composto da Venditti: «Roma, Roma, Roma...». Insomma, cose insolite per un cinquantaquattrenne friulano, «amico» della Gea e che nella Città Eterna prima d'ora era passato solo per caso. «Roma non è come me l'aspettavo — spiega — è molto più difficile, più intensa. C'è molta più pressione, tutti aspettano risultati subito: si dorme molto meno, ma hai anche più stimoli». E forse proprio perché adesso ha capito cosa vuol dire Roma che non ha dubbi sul futuro di Totti nella capitale. «I giocatori sono professionisti ma anche uomini. Totti è innamorato di Roma e mi auguro che continui a segnare per lui e per noi. Il suo futuro? Credo che prevarrà l'innamoramento, sceglierà la vita e non il professionismo». Innamorati pazzi di Roma, della Roma. Tecnico e capitano chiamano a raccolta la squadra per quella che potrebbe essere una partita tutt'altro che facile contro il ritrovato Parma di Carmignani reduce dal successo in Uefa (Sky Calcio 5 ore 15). «Il cambio di tecnico stimola — spiega Del Neri — e la vittoria in Coppa darà nuova linfa a una squadra con ottimi giocatori e giovani interessanti che vogliono dimostrare di non meritare quella classifica». Ma dall'altra parte ci sarà la nuova Roma: quella di Del Neri. Quella che dopo Kiev sembra aver ritrovato voglia, gioco e spirito di gruppo. «Ora non c'è dubbio, la squadra lotta, ha voglia di sacrificarsi e trovato i giusti equilibri. Stiamo ritrovando l'unione per raggiungere i nostri obiettivi: la Champions per la prossima stagione e la Coppa Italia in questa. Quello è un obiettivo al quale non vogliamo rinunciare». Obiettivi per il presente e per il futuro tra i quali non c'è l'arrivo di un difensore. Del Neri boccia Legrottaglie e aspetta le mosse della società che potrebbe arrivare a Taddei. «Legrottaglie non mi serve, ho già Mexes, Ferrari, Dellas, Scurto. dalla società mi aspetto quello che può fare, ma se non arriverà nulla andrà bene lo stesso. Vedremo cosa porterà Babbo Natale: ma io non ho fatto richieste precise». Ci sarà Cassano nella Roma anti-Parma. Il barese, come già successo nella settimana che aveva preceduto il match di Brescia, non si è mai allenato. Ieri però Del Neri lo ha messo tra i convocati e fatto capire che Cassano giocherà. «Sta bene — chiude secco il tecnico sull'argomento — e pensiamo di recuperare Zotti. Dellas? È nel gruppo, ma giocano Ferrari e Mexes». Poi scelte tecniche per Delvecchio («non posso mettere in panchina tre attaccanti avendo già Corvia e Mido») e D'Agostino («deve ritrovare la condizione migliore»). Nessun dubbio quindi sulla Roma anche andrà in campo: ancora, rigorosamente, col 3-4-3. In difesa, oltre ai già citati Mexes e Ferrari, ci sarà Panucci: a destra. De Rossi e Aquilani a fare i centrali a centrocampo con Mancini a destra e Cufrè a sinistra: ieri l'argentino ha ricevuto la sua prima convocazione dalla nazionale (amichevole a Barcellona il 29 dicembre contro una squadra catalana). In attacco torna il tridente di Cassano, Montella e capitan Totti che se dovesse realizzare un gol (caso vuole che il Parma sia storicamente una delle sue vittime preferite) salirebbe a quota 107. Sarebbe il romanista più prolifico della storia della Roma. Della «sua» Roma.

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