«Riprendiamoci la Champions»

Secondo il tecnico giallorosso la sua squadra non meritava una così sonora sconfitta e il rigore assegnato dall'arbitro Temmink, ha condizionato il risultato finale. «Quel rigore — attacca il tecnico di Aquileia a fine gara — ci ha chiuso ogni possibilità. Peccato, perchè stavamo giocando una buona gara fino a quel momento. Abbiamo risposto al Real e colpito una traversa. Sull'azione del rigore è stato Ronaldo a fare per primo il fallo su Dellas: l'ha tirato per la maglia, è stato evidente». Ma la cosa non avrebbe, forse, cambiato molto le cose. «Non è che il rigore abbia cambiato la partita, però non c'è dubbio che senza avremmo giocato gli ultimi venti minuti con maggiore tranquillità una partita nella quale non avevamo demeritato contro una squadra comunque con un tasso tecnico superiore». Il rimpianto, secondo Del Neri, semmai è relativo alla prima parte della stagione: non ne fa mistero. «Il vero rimpianto di questa stagione spiega nell'immediato dopo-gara deve essere quello di non aver avuto un allenatore unico dall'inizio della stagione. Vale per me come per Prandelli. Il fatto di aver cambiato molto ha rallentato la preparazione». Sulla formazione messa in campo non ammette repliche. «Ho fatto giocare chi stava bene, ma adesso pensiamo al futuro. Ora dobbiamo lavorare per arrivare nelle prime quattro in campionato cosa che ci permetterà di giocare la Champions del prossimo anno. Corvia? Non mi è dispiaciuto, ma purtroppo giocare in uno stadio deserto è sempre condizionante: anche questo ci ha penalizzato». Il bilancio della Champions è comunque negativo. «Sì, anche se questa non è la mia Champions: la Roma quando l'ho preso io la situazione era già molto compromessa. Adesso pensiamo al campionato, domenica c'è un passaggio importante. Poi ci saranno altre diciannove tappe, tutte ugualmente decisive». A fine gara facce tese, con Dellas infuriato per il rigore concesso da Temmink per un fallo inesistente su Ronaldo. «Il rigore non c'era — attacca il greco — Ronaldo s'è buttato. Troppo perdere una partita così con tre gol di scarto, il risultato giusto era l'1-1. Ma adesso basta parlare, di chiacchiere ne sento tante: ora servono i fatti, bisogna vincere». Allo sfogo di Dellas si unisce anche l'argentino Cufrè, uno dei migliori in campo della Roma, uno che ci ha provato in tutte le maniere a opporsi alla manovra del Real: inutilmente. «Abbiamo fatto il possibile — spiega il difensore a fine gara — ma loro hanno un ottimo possesso palla. Peccato, l'avventura in Europa è finita e adesso dobbiamo pensare solo al campionato». Non ci sta nemmeno Pelizzoli che ha incassato altri tre gol nell'insolita serata senza pubblico. «Già, tre gol sono troppi — dice deluso il numero uno giallorosso — e purtroppo continuiamo a perdere. Non c'è depressione, lo spogliatoio è unito ma adesso bisogna reagire. A Brescia andiamo per vincere». Infine il centrocampista Aquilani, anche ieri uno dei migliori della squadra giallorossa: «Ho provato una grande emozione ad affrontare avversari così forti. Trovarsi di fronte tanti campioni non capita tutti i giorni. Nonostante la sconfitta il morale è alto, andiamo a Brescia per vincere e riprenderci la Champions League».