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Milanesi con la testa alla Juve

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Oggi, però, in palio c'è il primo posto nel girone e Mancini vuole provare ad assicurarselo: «Bisogna sempre giocare per arrivare primi - spiega il tecnico - e noi lo faremo anche se, a dire la verità, per come stanno andando le cose negli altri gironi, non so se sia così tanto meglio arrivare primi piuttosto che secondi. Ma vincere aiuta a vincere..». Alla vigilia dell'ultima partita di questa prima fase di Champions, l'obiettivo di Mancini e dei suoi è dunque la vittoria. Non ci sarà Veron, che seppur ristabilito il tecnico ha deciso di risparmiare in vista della trasferta di Siena. Contro l'Anderlecht Mancini darà loro spazio, augurandosi che diano il meglio. Oggi, quindi, toccherà finalmente a Recoba, Materazzi e Burdisso dire la loro in campo, cercando in ogni modo di fare talmente bene da rendere d'ora in avanti le scelte di Mancini ancora più difficili di quanto già non siano: «Lasciare fuori qualcuno - ammette infatti l'allenatore - è la cosa che mi spiace di più». E se la difesa con ZèMaria, Burdisso, Materazzi e Pasquale sarà del tutto diversa rispetto a quella di sabato, tra i pali si rivedrà però Fabian Carini. A centrocampo, invece, Mancini schiererà molto probabilmente Van der Meyde, Cristiano Zanetti, Emre e Davids, mentre l'attacco sarà affidato a Recoba e Martins. Il Milan giocherà a Glasgow con lo stesso obiettivo dei cugini: trappare il primo posto nel girone. Forse giocherà solo uno spezzone di partita, se Ancelotti preferirà partire con una formazione all'insegna di un largo turnover. Ma in ogni caso l'uomo più emozionato, stasera (Sky Sport 1, 20.45), e il più bersagliato dai tifosi locali, sarà Gennaro Gattuso. Sulla sponda dei Rangers, «Ringhio» ha giocato per un anno in Scozia quando era poco più che ragazzino: loro si ricordano bene di lui, e lui ricorda con nostalgia questa terra. «Sono arrivato qui che non avevo ancora fatto i 18 anni - spiega in conferenza stampa. Questo posto per me è carico di belle sensazioni e di ricordi». Parla, Gattuso, del «fascino del calcio scozzese, dovuto alla enorme passione dei suoi tifosi». Delle qualità di un tecnico come ÒNeill, «uno degli uomini ai quali si deve la ripresa di questo calcio negli ultimi anni, pur fra tante difficoltà».

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