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Spagna-Usa si giocano la Davis

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Si parte con Moya-Fish, poi Nadal-Roddick. Americani a digiuno dal '95

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Un'operazione che fa parte del cerimoniale ma che ha perduto molta della sua importanza da quando gli accoppiamenti della prima giornata sono stabiliti dal computer. Il primo giocatore di una squadra affronta il secondo di quella avversaria. L'unica incognita è l'ordine degli incontri ma personalmente lo ritengo un dettaglio trascurabile. Il tennis rimane infatti uno sport individuale anche quando in Coppa si trasforma in uno sport di squadra. Voglio dire che andare in campo sull'1 a 0 oppure sullo 0 a 1 cambia poco, ciascuno gioca per sé. Questa premessa sarebbe stata valida se le due squadre avessero mantenuto le formazioni che erano state annunciate, almeno dalla stampa spagnola. C'era semmai un'incertezza per gli americani perché la logica voleva che, sulla terra, Vince Spadea fosse più affidabile di Mardy Fish ma i dubbi di Patrick McEnroe, capitano USA, sono stati risolti quando si è reso conto che gli altri componenti della sua squadra avrebbero preferito Fish perché Spadea, il cui padre non si è mai fatto voler bene negli spogliatoi, non ha mai legato con i suoi colleghi. La sorpresa è stata invece l'inserimento come secondo singolarista spagnolo di Rafael Nadal al posto di Juan Carlos Ferrero. È vero che Ferrero viene da una stagione fallimentare ma ricordando che era stato lui il protagonista dell'unica vittoria spagnola in Coppa battendo Hewitt a Barcellona nella finale del 2000 si pensava che Jordi Arrese, il capitano, gli avrebbe concesso fiducia. Essendo un bravo ragazzo Ferrero, almeno apparentemente, l'ha presa bene ma era evidente che ci era rimasto molto male.Detto questo credo che i bookmaker, che danno la Spagna nettamente favorita abbiano un po' esagerato nella quota perché Roddick non ha mai perso contro gli spagnoli mentre la Spagna ha vinto poche volte un doppio importante. Insomma se Roddick riesce, anche sulla terra, a rispettare la sua classifica agli Stati Uniti basterebbe vincere il doppio per interrompere un digiuno che in Davis dura dal 1995, quando Pete Sampras vinse quasi da solo la finale contro la Russia a Mosca. Tuttavia non è così semplice perché è vero che Roddick ha battuto tre volte su tre Moya ma non lo ha mai incontrato sulla terra. Inoltre Nadal, a dispetto dei suoi 18 anni e del numero 51 in classifica ha dimostrato di sopportare il difficile clima della Davis vincendo fuori casa un incontro decisivo contro la Repubblica Ceca.

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