Roma stregata da Prandelli: «Punto su Totti»
Cesare Prandelli affida ad una tv della sua ormai ex-piazza per parlare per la prima volta da romanista. Lo fa con l'orgoglio di aver accettato la sfida di sostituire Capello. «Totti ha scelto con la società il nome del sottoscritto? Non posso che dire che mi fa piacere che sia stato un giocatore come lui a dire di sì al mio ingaggio». Comincia sotto i migliori auspici l'avventura di Cesare Prandelli alla guida della Roma. Un nome importante come quello di Capello può incutere qualche timore, anche sapendo che proprio l'allenatore di Pieris ha portato uno scudetto ai romanisti non proprio abituati a vincerne molti. Ma visto il modo in cui poi se n'è andato, Prandelli raccoglie un'eredita meno ardua di quanto appaia. I tifosi non vedono l'ora di abbracciare la nuova filosofia calcistica dell'ex parmense e soprattutto il modo in cui Capello ha lasciato Roma e la Roma ha affrettato le cose: tutti ricordano lo scudetto, ma in pochi sono rimasti legati al tecnico che l'ha portato. Il neo giallorosso racconta anche un retroscena: «La Roma ha parlato prima con i dirigenti del Parma perché c'era un patto d'onore. Gli emiliani prima di liberarmi volevano conoscere il futuro della società, ma poi visto che i tempi non coincidevano hanno dato l'ok a Sensi». Così Roma è pronta a voltare pagina. Le premesse al momento sembrano quelle giuste. E mentre il nuovo tecnico giallorosso (che sarà presentato nella tarda mattinata di martedì a Trigoria) saluta la sua ex piazza, la società continua il suo lavoro per completare il disegno che mostrerà la nuova Roma targata Prandelli. «A Parma non solo ho vissuto una grande avventura - dice l'allenatore - ho conosciuto delle persone straordinarie e una città fantastica». Un modo completamente diverso, di lasciarsi alle spalle il passato, rispetto a quanto fatto da Capello. Così diverso com'è il modo di insegnare calcio e di far giocare le squadre. E la piazza si stringe intorno al nuovo tecnico. Il giorno dopo il ribaltone, a tenere banco nell'umore della tifoseria romanista c'è ancora l'addio del friulano, poco gradito nei metodi e nella destinazione scelta ma secondo molti: «non tutti i mali vengono per nuocere». «Ho deciso: quest'anno mi rifaccio l'abbonamento allo stadio». Questa è la voce di chi apprezza il nuovo tecnico gialloroso Prandelli. La voce dell'etere romano racconta di sostenitori che non risparmiano sfottò per il tecnico uscente. Sbollita la delusione per la scelta di andare alla Juventus, in città ormai tutti trovano un modo goliardico per commentare quanto accaduto due notti fa. Prandelli va bene alla piazza, e anche questa opinione prevalente trova il tempo e lo spazio di venire fuori. La nuova guida tecnica della Roma cambierà completamente modulo, portando quelle modifiche che molti componenti della rosa giallorossa hanno sempre dichiarato di preferire. Prandelli è abituato a schierare le sue squadre curandono molto il lato offensivo. Questo non vuol dire però che la difesa non sia altrettanto valida. Lo schema preferito è a quattro dietro, due a centrocampo e tre giocatori offensivi dietro la punta. Che nella Roma sarebbero Cassano, Totti e Mancini. Andando per ordine il reparto arretrato solitamente è composto da quattro uomini, con gli esterni chiamati a spingere sulle fasce. E per questo nel gruppo già esistente a trigoria ci sono pronti Panucci (sempre che non abbia voglia di seguire Capello), e Chivu. Per i posti centrali la Roma sta seguendo Ferrari proprio del Parma e pupillo di Prandelli, oltre a Mexes già bloccato ed informato del cambio dell'allenatore. A centrocampo la coppia: Dacourt De Rossi. In attesa di conoscere il futuro di Emerson. Nel mirino poi ci sono Perrotta e Barone. Per la punta di riferimento da dare al trio già elencato c'è in squadra già Montella che finalmente troverà pane per i suoi denti, dopo cinque anni di panchina. La società però è molto attenta anche ai movimenti di Gilardino. Dopo il sì di Prandelli in lista sembrerebbe entrato anche Chevanton.