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Salvezza societaria, corteo dall'Olimpico fino a Piazza della Libertà: attesi 20 mila tifosi

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Il popolo laziale marcia su Roma

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Gli Irriducibili l'immaginano proprio così: una marea umana destinata a ribadire che la Lazio continuerà a vivere e lo farà appoggiandosi sull'orgoglio e sulla passione d'un popolo immenso. Il grande giorno è arrivato. La gente laziale si stringerà intorno al club per lanciare un monito preciso: giù le mani dai 104 anni di storia. Il corteo si snoderà dalla Nord (appuntamento fissato alle 17.30) fino a Piazza della Libertà, lì dove nel 1900 Bigiarelli mise la prima pietra della leggenda biancoceleste. Oggi i ragazzi della Curva rilanceranno e saranno appoggiati dalle famiglie, dai club, da chiunque vorrà manifestare un gesto di attaccamento alla maglia. Da tutti quelli che portano l'aquila nel cuore. La manifestazione attraverserà Piazza Maresciallo Giardino, passerà per Via Oslavia e Piazza Mazzini, poi arriverà in Via Cola di Rienzo per culminare sulle rive del Tevere. Significato simbolico, certo. Nel giorno del «grande raduno» il gruppo principe del tifo ha chiamato a raccolta anche i campioni del passato, gli eroi del '74, quelli «più vicini ai nostri valori e a quelli d'un calcio che ormai non c'è più». Ci saranno Felice Pulici e Giancarlo Oddi, forse qualche vip, sicuramente loro, i tifosi, «quelli che non mollano mai»: per questo sarà anche la giornata dell'orgoglio. La gente urlerà a gran voce la propria fede e chiederà di onorare una storia ultracentenaria. Un messaggio chiamato a scardinare le resistenze degli imprenditori ancora reticenti, quelli che studiano a distanza la situazione biancoceleste, quelli marcatamente ostili. Nel mirino Ricucci e Ligresti: le parole dell'immobiliarista che sta dando la scalata alla Bnl non sono piaciute ai tifosi. E poi il sistema bancario, «quello che ci ha portato sull'orlo del baratro», dice il direttivo degli Irriducibili: non mancheranno i riferimenti polemici, insomma. E non saranno risparmiate le istituzioni, «perché sono intervenute troppo tardi, forse per ragioni puramente propagandistiche». Striscioni, quindi. E passione. Un camioncino con megafono prenderà la testa del corteo e guiderà la marea umana (20 mila secondo le aspettative). Sarà una manifestazione pacifica, giurano gli Irriducibili, che vogliono tutelare la nobile storia della S.S. Lazio 1900. Non parlate di Lodo Petrucci insomma, né tantomeno di fallimento. «La Lazio continuerà a vivere», assicurano loro. Le manifestazioni di interesse non mancano: Lotito ha studiato i bilanci ed è pronto a intervenire, dalla Svizzera anche il sistema bancario ha sondato il terreno. Sondaggi, i giochi si faranno nelle prossime settimane. Probabilmente l'ago della bilancia non sarà spostato dagli attuali azionisti, perché ieri Ricucci ha ricordato di non aver sciolto le proprie riserve in merito alla sottoscrizione dell'aumento di capitale. «Non è così facile, avevo lanciato una mia idea relativa ad una cordata di fondi, non è stata accettata, adesso seguiamo altre linee che altri hanno fatto». Disimpegno implicito anche se la società spera ancora che l'industriale sottoscriva almeno il 3% di propria competenza. Il resto, come detto, sarà fatta da nuovi azionisti e dai tifosi. «Lazionista» e l'Apa sono al lavoro, poi c'è una terza associazione in fase embrionale, destinata a supportare il pianeta Lazio a 360 gradi. In Borsa è passato di mano circa il 3% dei diritti di opzioni, ieri in calo del 60% (valore attestato a 0,04 euro). In flessione anche il titolo: -0,34, ma con valore comunque superiore al valore di emissione. Oggi però non è il giorno della Borsa ma solo della passione e della fede. È il giorno della gente laziale.

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