Il trionfo in Portogallo vale 240 mila euro Trapattoni: «Ora i ragazzi non hanno più alibi, hanno scelto modulo e preparazione»
Non è ancora stato raggiunto l'accordo ufficiale tra Federazione e squadra ma le cifre sembrano già fissate. I premi scatteranno solo per i primi due posti. Ovvero: se l'Italia andrà in finale i calciatori dovrebbero avere 120 mila euro di premio a testa. In caso di vittoria degli Europei la cifra sarà raddoppiata. Ed è metamorfosi Italia. Giovanni Trapattoni inaugura il viaggio azzurro per l'Europa - forse il suo ultimo di tale spessore - e ridisegna la composizione della nuova nazionale, rinata dalle ceneri di Giappone e Corea quasi fosse un mito ovidiano. «Di diverso rispetto a quella squadra c'è soprattutto la formula tattica», dice in apertura di raduno il commissario tecnico che al torneo di Portogallo mette in gioco risultato sul campo e parte della reputazione. Ma poi chiarisce che per farlo ha deciso di cambiare molto più della semplice disposizione degli undici titolari. «Ho tolto gli alibi a questa nazionale, e faccio anche un discorso personale: prima di tutto ho sgomberato il campo da quelli personali». Parla espressamente di metamorfosi, Trapattoni. E per spiegarla non basta il passaggio alla cosidetta formula Real: serve contare le volte in cui pronuncia la parola «alibi», da quelli passati e quelli oggi cancellati. Dietro le quinte del gruppo azzurro, tutto sembra rinnovato, come le sale del centro tecnico di Coverciano che hanno accolto i 23 giocatori con la novità di camere singole, a richiesta. Dal modulo più offensivo («dopo il Mondiale ho parlato con i ragazzi, la chiarezza è sempre stato il punto forte del mio rapporto») al ritiro cittadino a Lisbona, fino al programma di preparazione «personalizzato» per diversi giocatori; e poi l'ingresso di Vito Scala, preparatore personale di Totti; le nuove regole, in fondo più restrittive ma soprattutto meno opinabili, sulla visita di mogli e fidanzate. «Certe situazioni andavano chiarite, per non creare alibi a nessuno». Inevitabile, quando si usa quella parola, tornare indietro a Byron Moreno. Trapattoni assicura di «averlo dimenticato». E infatti le scusanti azzurre del disastro di Daejeon, due anni fa, furono altre: la divisione del gruppo, pronto ad accapigliarsi sulla presenza di Ilary Blasi o Rita Montella piuttosto che sulla scarsa attitudine offensiva; la disparità di trattamento atletico tra campioni, con il preparatore di Totti costretto a rimanere a margine e quello di Vieri nel gruppo. E poi la noia del ritiro di Sendai, per non parlare di quello coreano. «Quello che i ragazzi hanno chiesto, è stato dato: perché lo ritenevamo giusto», ha detto Trapattoni. Insomma, non ci sono più alibi. Cannavaro conferma: il regolamento c'è. Ed è scritto. Non è un vero e proprio decalogo di comportamento ma un «codice» da seguire per tutto il periodo degli Europei. Tra gli azzurri adesso è di moda dormire single. Se un tempo, durante i lunghi ritiri di preparazione alle grandi competizioni internazionali, i giocatori il più delle volte dividevano in coppia la stessa camera, stavolta invece si cambia. Dei 23 giocatori a disposizione di Trapattoni soltanto otto si divideranno la stanza: si tratta degli juventini Gianluca Zambrotta e Marco Di Vaio, dei milanisti Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo e dei laziali Stefano Fiore e Bernardo Corradi. Altri due giocatori, il difensore del Parma Ferrari e il centrocampista del Chievo Simone Perrotta, pur non essendo compagni nello stesso club, condivideranno i momenti di relax e di riposo.