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Corradi dal ritiro della Nazionale: spero che la società si salvi altrimenti sarò rossonero «Gli apprezzamenti di Galliani mi lusingano, non sono spaventato dalla concorrenza»

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Sono molti gli azzurri di Trapattoni che si preparano alla competizione continentale con una incognita: il loro futuro. Sono entrati in nazionale con una maglia certa, è probabile che alla fine dell' Europeo ne vestano un' altra. L'elenco di coloro che hanno le valigie pronte è lungo. Un nome su tutti: Francesco Totti, corteggiatissimo dal Real Madrid. Poi ci sono i laziali: da Bernardo Corradi, scelto dal Milan, a Giuseppe Favalli, che piace all' Inter, e ancora Angelo Peruzzi e Stefano Fiore: per loro si parla di Milan e Juventus. Nella squadra dei corteggiati c'è anche Christian Vieri: se il rapporto con l'Inter e con Zaccheroni non si chiarirà, la Juve è pronta a farci più di un pensiero. E l'elenco si allunga con Matteo Ferrari: anche il difensore parmense piace ai bianconeri e se la crisi societaria del club non dovesse risolversi è destinato a partire. Così nel ritiro di Coverciano, anche se tutti dicono di pensare solo alla nazionale le voci di radio-mercato lasciano il segno. Il primo a entrare nel vortice della roulette è Bernardo Corradi, verso il quale il vicepresidente del Milan Adriano Galliani ha avuto parole di elogio. L'attaccante laziale sembra proprio destinato a tornare a Milano, questa volta su sponda rossonera. E la punta di Mancini, con schiettezza toscana, ammette il gradimento: «Il Milan è la mia prima scelta - dice - se la Lazio non dovesse risolvere i suoi problemi. Gli apprezzamenti di Galliani mi hanno fatto proprio piacere». Al Milan, quindi. Senza rivalse verso l'Inter che lo aveva preso dal Chievo e che lo girò alla Lazio per avere Crespo. In nerazzurro rimase poche settimane e non ebbe occasioni per farsi notare, ma verso il club di Moratti non ha rancore. «Nessuna rivalsa verso l' Inter - ammette - ma dico Milan perché è una società che offre garanzie su tutti gli aspetti». Sceglie il Milan, Corradi, ma non chiude alla Lazio. «Restare in biancoceleste mi va bene, è una bella cosa. Questo club mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra. Se sono cresciuto è anche merito suo, io poi ci ho messo del mio. Ma se restare alla Lazio è bello, altrettanto lo è andare al Milan». Inzaghi, Tomasson, Shevchenko... e Corradi va a fare la quarta punta? «Il quarto? Vedremo. Se vado al Milan vado con lo spirito di quello che lotta con gli altri campioni per avere un proprio spazio e poi la concorrenza con i campioni è stimolante. Non credo che Ancelotti gradisca avere un giocatore che si sente l'ultimo del reparto, vorrà uno che lotta per conquistarsi il posto». Quattro punte importanti, avrebbe il Milan, ma nessuna ha le caratteristiche di Corradi: «Se vestirò la maglia del Milan farò di tutto per rendere difficili le scelte del tecnico». C'è l' Europeo alla porte, c'è un Mondiale da riscattare, ma il mercato permea i pensieri degli azzurri e allora da Corradi arriva la frase di circostanza per cercare di riequilibrare la situazione: «Il mercato non mi fa perdere di vista l'Europeo». L'ariete azzurro ha firmato il gol del 2-1 nella finale di Coppa Italia, consentendo alla Lazio di mettere l'ipoteca sulla conquista del trofeo nazionale. Il suo ultimo gol in biancoceleste, invece, risale alla partita che ha chiuso la stagione, all'Olimpico contro il Modena. Un destro che gli è valso il decimo centro stagionale. Forse l'ultimo con la maglia della Lazio. La società biancoceleste, che potrebbe ricevere 9 milioni in cambio del bomber, studia le alternative: Caracciolo e Iaquinta in prima fila, con Flo e Borriello proposte esterne. Il primo pensiero, però, è l'aumento di capitale.

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