La gioia di Trulli: troppo bello stare al tavolo col principe
Non che pesi molto (62 kg. e 2 li ha persi ieri), ma il galà al Palazzo del Principe su alla Rocca di Montecarlo lo ha visto protagonista come mai gli era successo in vita sua. Accolto da vincitore al tavolo del Principe, da numero 1. «È troppo bello - ha detto Jarno a Ranieri e a tutti gli invitati - per me è la realizzazione di un sogno. Sono contento per me, per la Renault, per gli italiani, per i francesi, per tutti». Bella la vita. Comincia a 30 anni. Perchè un conto è quella da comprimario, un altro quella da capitano e per un giorno Trulli ha provato che significa: «Fa sentire leggeri». Dopo Monaco vuole con tutto se stesso provarlo ancora. In un giorno di maggio sul circuito più difficile e affascinante del mondo si è tolto di dosso un gran preso: quello del dover dimostrare a tutti una verità assolutamente evidente per lui, ma ancora nascosta nelle pieghe della sua identità più intima. «Io lo sapevo da tanto tempo che la vittoria è nelle mie capacità. Ma per un motivo o per l'altro finora mi era sempre sfuggita. Ho attraversato momenti davvero brutti. Ma ora che è arrivata sento che è come se fosse stata fatta giustizia». Schumy-Montoya Della serie «parlano i fatti». Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya non hanno voluto dedicare ulteriori parole all'ennesimo duello di cui, volenti o nolenti, sono stati protagonisti. La leggera collisione tra la Bmw-Williams e la Ferrari avvenuta al 46/o giro del Gran Premio di Monaco, oltretutto in regime di safety-car, sarà materia di analisi e polemica da parte degli altri. Per loro no, almeno in pubblico. Il giorno dopo entrambi sono rimasti a quanto avevano detto a corsa appena finita e hanno lasciato ai critici le eventuali polemiche. Polemiche che non sono mancate sulla stampa e che si dividono sostanzialmente in due fazioni. Da un lato giornali come la tedesca Bild che senza tanti giri di parole abbraccia questa tesi: «Basta con questo Montoya, è un pazzo, fermatelo». La Ferrari ha preferito evitare ogni tipo di polemica: «accettiamo, come sempre, le decisioni della Fia - ha commentato Jean Todt - Le polemiche fini a se stesse non ci interessano». Resta il fatto che Schumacher ha perso la possibilità di giocarsi la vittoria al Gran Premio dopo essere stato toccato alle spalle da un pilota che era stato doppiato. Così anche i due piloti il giorno successivo al fattaccio non hanno voluto tornare sull'argomento, lasciando ogni interpretazione a quanto dichiarato subito dopo la gara. Schumacher: «incidente stupido. Può succedere. Al momento ero molto arrabbiato. A freddo, molto meno, solo un po'». Montoya: «lui ha cominciato a scaldare i freni perchè la safety-car stava per rientrare, ma sotto al tunnel ha frenato troppo di colpo. O prendevo lui o prendevo il muro».