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Un successo iniziato dalla conquista della pole position

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Quando non vince la Ferrari, e questa è una notizia, ecco spuntare un fantastico Trulli. Il pilota della Renault ha cominciato a costruire la sua prima vittoria dalla conquista della pole position, ottenuta non a serbatoi pressoché vuoti, come qualcuno aveva malignato, tanto da essersi fermato ai box per rifornire e cambiare gomme quasi ad un terzo di gara. Poi ha disputato una corsa da campione consumato, veloce e preciso, quanto lo deve essere nel taboga di Montecarlo. Nell'impresa, Trulli ha avuto anche la buona sorte di veder sparire dalla scena i due inseguitori più pericolosi, che, comunque, difficilmente avrebbero potuto impensierirlo. Prima si è autoeliminato il suo compagno di squadra Alonso, venuto a contatto con Ralf Schumacher sotto il tunnel in un maldestro tentativo di doppiaggio. Subito dopo, sempre nel tunnel, Schumi è stato tamponato da Montoya in regime di safety car, quando i piloti hanno il divieto di superarsi e devono mantenere una distanza di sicurezza fra di loro. Indubbiamente il campione della Ferrari ha piantato una gran frenata, come gli era stato richiesto via radio dai box per provare i freni. In ogni caso, però, il pilota colombiano, noto per essere un pasticcione, ne ha combinata una delle sue. È da escludere che l'azione sia stata dolosa, ma una maggiore attenzione da parte sua avrebbe evitato l'incidente. Scontate le polemiche, ricordando quanto lui e Schumi non si amino, entrambi già protagonisti fra di loro di episodi controversi. Comunque, solo un miracolo avrebbe consentito al fuoriclasse tedesco di vincere il suo sesto Gran Premio stagionale, infrangendo il record in materia di Mansell ed eguagliando quello di Senna per sei volte trionfatore a Montecarlo, in quanto Trulli e Button avevano già effettuato il secondo pit-stop, mentre il ferrarista doveva ancora compierlo. Peccato, però, che sia stato privato di un giusto piazzamento da podio, conseguito, invece, da Barrichello senza grande merito, autore di una prova scialba, a suo dire per problemi alla macchina. Renault, dunque, autorevolmente seconda forza del campionato e Bar-Honda terza, con uno scatenato Sato nelle prime battute della gara, finché non gli è andato in fumo il motore, e con un Button capace di rendere emozionanti gli ultimi giri nel tentativo di sorprendere Trulli. Al nuovo che avanza fa da contraltare il vecchio che affonda. Ancora una domenica nera per la McLaren—Mercedes: fuori Coulthard per un incidente e fuori Raikkonen per cedimento al motore, al suo quarto ritiro su sei gare. Dal canto suo, la Williams-Bmw ha racimolato un quarto posto con Montoya, però doppiato. C'è davvero poco per rallegrarsi.

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