Coppa d'Inghilterra al Manchester
cori a squarciagola, erba del campo perfetta e gioco maschio nel rispetto della sportività. E' la finale della Coppa d'Inghilterra. L'atmosfera è la stessa da centoventitre anni, che fanno del trofeo il più antico della storia del calcio. Come da pronostico, lo ha vinto il Manchester, per niente disposto ad immolarsi sull'altare della storia per far posto ai carneadi del Millwall. Per il Manchester vincere la coppa significava porre riparo ad una stagione disastrosa, la prima del dopo Beckham. Terzo in campionato per la seconda volta in undici anni di Premier League; eliminato dalla Champions dal poi finalista Porto, non gli restava che la FA Cup e non se l'è fatta sfuggire. Troppo grande il divario tecnico con il piccolo Millwall del furetto Wise (calciatore-allenatore della squadra e tra i giocatori più rissosi d'Inghilterra) e del gentleman Ray Wilkins, alla cui buona volontà i Red Devils hanno opposto tutta la loro classe, chiudendoli per 90' nella loro metà campo e rischiando una goleada, evitata solo dalla bravura del portiere del Millwall Marshall (autore di due strepitose parate su tiri di Keane e Scholes) e dai due salvataggi a porta vuota di Ward e Wise. Decisive la rete di Cristiano Ronaldo alla fine del primo tempo (stacco di testa su cross dell'eterno Gary Neville) e la doppietta di Van Nistelrooy nella ripresa. Il Millwall, invece, non è mai riuscito ad impensierire Howard. Il Manchester mette in bacheca la sua undicesima FA Cup, la quinta con Ferguson in panchina, al suo diciottesimo trofeo con i Red Devils. Il Millwall dovrà accontentarsi di partecipare alla prossima Coppa Uefa, un onore per una squadra di First Division (la nostra serie B), una piccola consolazione per chi aveva pensato di realizzare un sogno. Per stavolta Golia si è imposto su Davide. Migliore in campo il giovane portoghese Cristiano Ronaldo, che nel Manchester fu di George Best, Bryan Robson, David Beckham. Come fu per loro anche di lui sentiremo parlare.