di MARCO GRASSI OGNI TANTO è anche giusto perdere.
Nei confronti di Petacchi non c'è stato bisogno di arrivare a tanto. Lo spezzino ci ha pensato da sé, ha sbagliato la volata, e siccome succede anche nelle migliori famiglie, non si è abbattuto più di tanto, e ha rinviato l'appuntamento con un nuovo successo a domani, quando il Giro ripartirà (con la tutto sommato facile Porto Sant'Elpidio-Ascoli Piceno di 146 km), dopo il giorno di riposo che il gruppo osserverà oggi. A vincere è stato un poeta minore dello sprint, l'americano Fred Rodriguez, che vanta due titoli di campione nazionale a stelle e strisce (2000 e 2001) e due secondi posti importanti nel 2002 (Sanremo e Gand, in entrambi i casi battuto dall'allora fenomenale Cipollini). Ora, in quello che lui stesso definisce «il giorno più importante della mia carriera», il 29enne di origini colombiane (è nato a Bogotà) tesserato per la Acqua & Sapone ha dato un dispiacere a Petacchi. E lo ha fatto con bella scaltrezza: è partito in anticipo, quando il ligure era ancora coperto dal compagno Velo, poco prima dei 200 metri. Petacchi si è accorto della possibile beffa con una frazione di secondo di ritardo. Inoltre, quando è partito a sua volta si è ritrovato a gestire un rapporto troppo duro su un rettilineo d'arrivo in leggera salita, e così ha dovuto spendere le prime pedalate per prendere il ritmo giusto. Tanto è bastato perché Rodriguez si rivelasse imprendibile anche per un Petacchi in chiara rimonta. La nona tappa è stata caratterizzata pure da un forte vento lungo il percorso. Ma nessuno ne ha approfittato per creare qualche problema alla Saeco di Simoni e Cunego (o di Cunego e Simoni? è l'interrogativo su cui ruota questo Giro). Solo due comprimari sono andati in fuga: Illiano e Vanotti, abituati ad attaccare. Ieri l'hanno fatto al km 67, e sono rimasti in testa fino al km 128, quando ne mancavano 14 al traguardo. Poco prima (km 113) una caduta aveva frantumato il plotone in mille gruppetti, anche se i big erano tutti davanti. Hanno avuto la peggio Freddy Gonzalez, ritiratosi con diverse ferite al volto, e Massimo Strazzer, che ha concluso la tappa ma è poi corso in ospedale con la clavicola - pare - fratturata.