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LA NUOVA NORMA

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Chi fallisce riparte dalla categoria inferiore

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È stato definito dal consiglio della Figc il lodo Petrucci, ovvero la modifica della norma dell'art. 52 secondo la quale nelle città in cui i club non vengono ammessi, per mancato rispetto dei criteri economico-finanziari, può essere preservato il titolo sportivo. Ma cosa prevede in dettaglio la nuova norma? - Di una società che costituisce «espressione della tradizione sportiva italiana» con una continuativa partecipazione ai campionati professionistici di serie A, B, C1 e C2 negli ultimi dieci anni o una partecipazione per almeno 25 anni nel calcio professionistico, «sentito il sindaco della città interessata», la Figc può riattribuire in caso di mancata ammissione al campionato il titolo sportivo, ma di una categoria inferiore rispetto a quello di pertinenza. La nuova società ha sede nella stessa città, e deve fornire garanzie di solidità economica. Al capitale della nuova società non possono partecipare, neppure per interposta persona, soggetti che nel club non ammesso abbiano ricoperto cariche sociali o detenuto partecipazioni superiori al 2% del capitale totale, nè soggetti che siano legati da vincoli di parentela entro il quarto grado con gli stessi. Le nuove società che violino questa limitazione, non vengono ammesse se l'illecito è accertato prima del via del campionato, o penalizzate se accertato a torneo in corso. La società che aspira ad acquisire il nuovo titolo deve presentare la richiesta alla Figc entro due giorni dalla pubblicazione del provvedimento di non ammissione al campionato professionistico dell'altra società. Prevista anche una tassa straordinaria di iscrizione destinata al fondo di garanzia per calciatori e allenatori. I club non ammessi ai campionati di serie A, B, C1 e C2, il cui titolo sportivo può essere riattribuito, in caso di mancata iscrizione possono ricominciare dal campionato di terza categoria.

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