Giro d'Italia Tappa all'australiano ma il trentino resta in rosa
Esattamente questo è successo ieri a Spoleto, dove a imporsi è stato l'australiano Robbie McEwen, che da tre anni in qua le sue brave zampate al Giro riesce a lasciarle. Petacchi recrimina perché ai 300 metri si è trovato intruppato tra il compagno Tosatto e le transenne, e ha dovuto frenare per non essere catapultato in aria: e in volata anche il minimo rallentamento provoca un immediato svantaggio nei confronti dei rivali che, in quel momento, sono a tutta. L'errato movimento dei Fassa Bortolo ha ricordato l'incidente occorso il giorno prima tra Cipollini e il suo compagno Aug. A tal proposito, SuperMario è ripartito ieri mattina ed ha concluso la tappa, seppur in ritardo. Oltre a varie escoriazioni sulle gambe, il toscano ha subito una ferita alla caviglia sinistra, ed ha avuto bisogno di alcuni punti di sutura, e ciò non gli ha permesso di passare la miglior notte della sua vita. Però è ancora in gara, e di certo la prossima settimana sarà in prima linea. Torniamo a ieri: a 70 km dalla fine, ha preso forma una fuga quasi interessante. 14 corridori coinvolti, quasi tutti di secondo piano. Ma tra gli altri c'erano Backstedt, vincitore della Roubaix, e Cioni. Infatti l'uomo della Fassa Bortolo diventava presto maglia rosa virtuale. Ma si fermava (ordini di scuderia, pare), e il gruppo lo riprendeva, così come riprendeva altri 7 fuggitivi. Restavano davanti in 6 (Backstedt, Albasini, Hamburger, Ziegler, Podgornik e il giovane e bravo Mori), conservando un margine regolare di oltre un minuto, ma alla lunga venivano risucchiati dall'inseguimento di Fassa e Lotto. Sul circuito finale di Spoleto è stata poi una salitella (da ripetere tre volte) a creare un po' di selezione e a lanciare gli allunghi di McGee, Moos, Marzoli, e poi anche di Astarloa, mentre Cunego, vittima di una foratura, doveva fare gli straordinari per rientrare in gruppo. Ma al volatone si giungeva praticamente tutti insieme: la Fassa, sfiancata dal tanto lavoro di giornata, non metteva Petacchi nella posizione migliore, e questo fatto era il preludio al mezzo patatrac. Oggi forse non sarà volata, visto che nella sesta tappa (Spoleto-Valmontone, 164 km) a un passo dal traguardo c'è uno strappetto clandestino su cui non tutti salveranno le gambe. Attenzione a Rebellin, Cunego, McGee e Astarloa.