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Farina e Schiavone volano ai quarti

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Avanzano anche Capriati e Serena Williams. Eliminata la Pennetta

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Lo stesso piazzamento lo avevano poi raggiunto, isolatamente, Francesca Bentivoglio nel 1993, Adriana Serra Zanetti nel 1994, Giulia Casoni nel 2000 e Francesca Schiavone nel 2001. Ebbene questa volta, insieme alla Schiavone vi è arrivata Silvia Farina che pur essendo da molti anni ormai la prima tennista italiana (uomini compresi) non aveva mai avuto molta fortuna al Foro Italico dove solo due anni fa, al suo undicesimo tentativo, era riuscita a raggiungere il terzo turno. In quella occasione era stata fermata da Sandrine Testud alla fine di una partita che aveva lasciato uno strascico di polemiche e rotto una vecchia amicizia. Ebbene Silvia per ottenere il suo miglior risultato in questo torneo ha dovuto sottoporsi ieri ad una doppia fatica. Infatti il suo incontro di secondo turno con l'americana Shaughnessy, in programma mercoledì sera, era stato rinviato per la pioggia e si è giocato ieri mattina. Per vincerlo in due set, che hanno richiesto circa 70 minuti, la Farina ha giocato, almeno a mio parere, una delle sue migliori partite perché la sua avversaria (ex numero 11 in classifica) giocava un ottimo tennis con il sostegno di un eccellente servizio e di un rovescio bimane molto profondo. Sbrigata la pratica, Silvia ha avuto circa quattro ore di tempo prima di tornare in campo per affrontare la siberiana Maria Sharapova, la nuova ed aggiornata versione di Anna Kournikova. Questa Sharapova, che ha appena compiuto 17 anni, pare destinata a diventare una campionessa a meno che non scelga, come la Kournikova, un'altra carriera. Il primo set è stato molto equilibrato perché la Farina compensava con la maggiore saggezza tattica e la maggiore regolarità la superiore velocità di palla della sua avversaria. Silvia ha avuto la possibilità di servire per il primo set sul 5 a 4 ma non è riuscita a chiudere, anzi ha dovuto salvare a sua volta un set-point sul 6 a 5 per la Sharapova prima di rifugiarsi nel tie-break che ha deciso il set e praticamente l'incontro. Infatti dal 3 pari la Farina ha infilato, aiutata anche da un doppio fallo della russa, i quattro punti che la hanno permesso di incassare il set dopo di che non c'è stata più partita. In precedenza Schiavone aveva dominato un'altra russa, di origine kazaka, Likhovtseva. Solo sul 6-1, 5-0 la milanese si è concessa una piccola pausa ma sul 5 a 3 ha chiuso con quattro punti consecutivi. A Flavia Pennetta, invece, non è riuscita una difficile prova del nove, come a me piace definire un incontro apparentemente più facile ma psicologicamente più difficile di quello vinto dalla brindisina il giorno prima contro la Petrova. In realtà Anna Smashnova, l'israeliana di origine russa che ha sposato il suo allenatore, Claudio Pistolesi, pur avendo una classifica (n. 21) inferiore alla Petrova (6) ha un gioco molto più insidioso e regolare. Del resto la Pennetta aveva perduto contro la stessa avversaria anche l'anno scorso e se questa volta il punteggio è stato più netto è solo perché la Smashnova ha giocato con maggiore attenzione. Oggi la Schiavone affronta un'altra russa, Vera Zvonareva, contro la quale ha perduto una drammatica maratona due anni fa al Roland Garros mentre la Farina tenta il colpo contro Amnesie Mauresmo, tre volte finalista in questo torneo. In serata, infine, è arrivata anche la vittoria, annunciata, di Serena Williams che ha battuto 6-1, 6-3 la Randriantefy.

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