Il tecnico ringrazia la squadra per essere stata più forte dei problemi economici
Alla fine il tecnico Mancini è soddisfatto per aver centrato l'obiettivo. «E' una vittoria meritatissima - ha dichiarato a caldo il tecnico biancoceleste - sono molto felice, da tecnico ho ancora vinto poco. I ragazzi sono stati straordinari: sono due anni che lavorano tra mille difficoltà, è stato un biennio ricco di soddisfazioni e loro meritano davvero una gioia simile. Un pezzo di coppa appartiene anche al nostro ex presidente Sergio Cragnotti che sta attraversando un periodo difficile, spero che risolva presto i suoi problemi personali. Sono contento per i miei ragazzi, per tutti questi tifosi che ci hanno seguito fino a Torino e per tutti quelli che sono rimasti a Roma. Questo è un successo importante anche per la società: nei momenti difficili le vittorie sono l'unico modo per cercare di superare gli ostacoli. Mi auguro che ora vengano risolti i problemi societari. Molto dipenderà dal nuovo aumento di capitale, e sono convinto che i tifosi saranno al nostro fianco come hanno fatto fino ad oggi. Il mio futuro? Ho un contratto con la Lazio di altri quattro anni, sarò su questa panchina anche nella prossima stagione». Una gioia incontenibile con i giocatori che lo hanno festeggiato più di ogni altro, vero e proprio arteficie di un gruppo fantastico acapce di andare oltre ai problemi economici e centrare un traguardo importante. La partita è stata dura, difficile, vera. Il gol di Trezeguet ed il raddopppio di Del Piero avevano terribilmente complicato la vita ai biancocelesti, ma la determinazione ed il carattere degli aquilotti hanno ancora una volta prevalso. «Non sono mai stato preoccupato - continua Mancini- neppure sul due a zero. Abbiamo preso due gol strani, ma i miei giocatori stavano giocando bene: la squadra c'era, aveva fallito già un paio di belle ocasioni prima di accorciare le distanze con Corradi. Non ho mai avuto paura, anche se abbiamo iniziato a giocarte con cattiveria soltanto dopo aver subìto il secondo gol, ero sicuro che avremmo recuperato la situazione di svantaggio. Conosco le caratteristiche dei miei giocatori: sapevo che non avrebbero perso la testa, sono calciatori esperti che in carriera hanno vinto molto. E' una vittoria che ha un sapore del tutto particolare». Ed è una vittoria che arriva a trent'anni di distanza dal primo scudetto di una squadra pazza e straordinaria che il 12 maggio del '74 fece impazzire di gioia la capitale. Molti di quei ragazzi si sono ritrovati in questi giorni per la presentazioni di un libro a loro dedicato, e molti di quei ragazzi si sono rivisti nella Lazio attuale. «E' una cosa che mi fa estremamente piacere - ha concluso l'allenatore biancoceleste - ma loro nel '74 vinsero lo scudetto, oggi noi abbiamo conquistato un trofeo prezioso ma non altrettanto importante».