Azioni, prezzo a 1 euro. Via il 24 maggio

E potrà garantire un importo massimo di 188,6 milioni, almeno in caso di sottoscrizione integrale. Il Cda ha infatti stabilito il sovrapprezzo delle azioni di nuova emissione: 40 centesimi, valore fissato a 1 euro. L'assemblea degli azionisti dello scorso 17 gennaio aveva deliberato che l'operazione di ricapitalizzazione si sarebbe potuta sviluppare fino a un tetto di 200 milioni d'azioni. Il consiglio, per favorire il rapporto d'opzione (1 a 8) s'è fermato invece a 188,574 milioni. Una ricapitalizzazione «titanica» per sanare un indebitamento che, verso tesserati, erario ed enti previdenziali, allo scorso 31 marzo, ammontava a 186 milioni (di cui 29,9 scaduti). La società è però concentrata a risolvere il nodo col fisco, una pendenza da 131 milioni già oggetto di un'istanza di rateizzazione. Il 7 maggio scorso il club ha integrato il documento inviato all'erario, allegando le circostanze intervenute dopo che la prima domanda era stata respinta. Nel frattempo il club ha infatti ipotecato il centro sportivo di Formello e contestato la cartella esattoriale da 85 milioni. Quindi si riparte. E le indiscrezioni sembrano positive: il fisco sarebbe intenzionato ad accogliere la richiesta di condono presentata dal club. Che significherebbe versare proprio 85 milioni anziché i 115 previsti dagli oneri passati maggiorati di interessi: uno sconto cospicuo con l'obbligo, però, di versare la somma entro 6 mesi, in tre rate (luglio, ottobre, dicembre). La decisione non precluderebbe alla società di ottenere anche la dilazione decennale, per la quale s'attende una risposta definitiva dalla direzione generale dell'Ufficio delle Entrate. E proprio su questo fronte, cioè sulla transazione del debito tributario, la società vigila in attesa di ottenere risposte dagli investitori. Che potranno operare dal 24 maggio, quando ci sarà il via ufficiale all'operazione. Il 4 giugno sarà l'ultimo giorno di trattazione dei diritti in Borsa, il 14 la scadenza per l'offerta in opzione e la sottoscrizione dei diritti d'opzione, il 17 giugno si conoscerà la quota inoptata e dal 21 giugno partirà l'asta in Borsa, che si chiuderà il 25: il 28 giugno, infine, termine ultimo per la sottoscrizione dei diritti acquistati all'asta. La Lazio aspetta risposte dal mercato e intanto incassa il «sì» liberatorio di Capitalia, che lunedì ha inviato al club la propria adesione formale: l'istituto di credito onorerà il 5,2% della ricapitalizzazione. Il restante 0,5% in mano a Banca di Roma e Mcc è ancora in discussione. Ora manca il segnale di Ligresti, che detiene il 5,2%, mentre sembra scontato l'ok di Ricucci per il 3,1% detenuto attraverso la Magiste. La società conta di avere già in mano il 14% dei 188 milioni: ora dovrà cercare di coinvolgere nuovi investitori. In prima fila, almeno al momento, ci sono Polegato e Claudio Lotito, titolare di alcune imprese di pulizia. La Lazio in realtà punta forte anche su Ligresti, con la speranza che l'eventuale costruzione della cittadella dello sport induca l'imprenditore a incrementare la propria quota. La soluzione potrebbe però arrivare anche dall'estero: Olanda, Sudamerica e Svizzera, le tre realtà attraverso le quali si snoda interesse per la società, col gruppo di Riccione che ora attende il via dell'aumento di capitale. Ieri convention al Canottieri Lazio de «Lazionista», che oggi aprirà la sede in Via Cucchini. Si cerca di coinvolgere anche Palombini e Danesi per supportare l'azionariato popolare. Oltre a Liverani, Oddo e Giannichedda, anche Peruzzi sembra infine pronto a firmare la conversione di stipendi in azioni. Venerdì nuovo Cda per l'approvazione della trimestrale. Si replicherà martedì prossimo. Poi il via libera all'operazione da 188 milioni.