L'inventario d'una delusione tra furti e omissioni
E affiora subito evidente l'eclissi di Lopez, stoccatore determinante l'anno scorso, quando venne mascherato meglio sul campo il caos societario non ancora allontanato. E pare altrettanto lampante ammettere che risultino spesso arrangiate le nozze a base di fichi secchi, dove i presunti rinforzi Dabo, Albertini, Zauri e Muzzi rappresentarono solo lo sforzo vano del club moribondo. Poi, gli spifferi sfigati, fra il part-time garantito dall'insostituibile Cesar e le assenze via via meno rilevanti, mentre Moratti imponeva la spropositata superiorità economica sottraendo tanto Adriano quanto Stankovic ai diretti concorrenti. Queste spiegazioni già significative, cui bisogna aggiungere otto traverse e quattro pali colpiti in momenti nevralgici, non vietano di completare il monitoraggio nella sfera delle responsabilità tutte biancocelesti, senza esagerati riferimenti al destino carogna che ha prodotto troppe casualità penalizzanti. Siamo schietti: sarebbe bastata una maggiore destrezza realizzativa, da organico autorevole e raramente superficiale, per centrare comunque l'obiettivo auspicato. Sarebbe servito un bomber in doppia cifra, proiettato oltre ogni avversità memorizzata. Lo sa bene Roberto Mancini, che rimpiange una quindicina d'occasioni divorate nelle ultime tre partite. Che ha spremuto appena due punti fra Inter, Reggina e Brescia, mescolando le proprie stravaganze ai peccati reiterati dei tiratori. Non vi sembra assurdo lo schieramento tattico presentato dentro la festa di Roby Baggio, con la prima parte regalata agli oppositori e Fiore scivolato dietro Zauri? E Negro, inventato terzino sinistro, sgomenta quanto il Gottardi di Praga, nell'amara notte della evitabile eliminazione dalla Champions League! Certo, non era facile azzeccare formazioni e avvicendamenti in presenza di guai irrisolvibili. Vuoi mettere la tranquillità di chi guarda al futuro senza dipendere dal cuore dei piccoli azionisti, cui toccherà sobbarcarsi presto gran parte del nuovo aumento di capitale per elargire 120 milioni fondamentali? In attesa di valutare i futuri programmi e il ridimensionamento obbligato, gradiremmo che i signori Gabriele, Racalbuto, Trefoloni, Rizzoli, Rosetti, Bolognino e Puglisi (citati alla rinfusa, con probabili dimenticanze) riesumassero pubblicamente, tramite l'accoppiata Bergamo-Pairetto, i loro sbagli paralleli. Sarebbe lo stesso pentimento postumo che placò, in qualche misura, i romanisti un'estate fa. Lascerebbe scoperchiare un concorso di colpa, un danno da circa trenta miliardi di vecchio conio, prima del probabilissimo addio all'epoca manciniana. Però le scuse istituzionali difficilmente arriveranno. Buon epilogo di coppa Italia, domani, alla vessata lazialità.