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SPOGLIATOIO

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Non resta altro da fare che giocare domenica prossima contro la Sampdoria a Marassi (trasferta ufficiale e non punitiva) per chiudere in un cassetto questa stagione e magari gettarne la chiave più lontano possibile. Aria di saldi di fine anno quella che si è respirata al Renzo Barbera, non per il Perugia che in questo modo può sperare in una salvezza fino all'ultimo minuto. L'uscita dallo spogliatoio diventa una specie di processione fatta di musi lunghi e poca voglia di parlare. «Ho preso una botta forte dietro il ginocchio ad inizio partita — ha detto Gaetano D'Agostino — sembrava una cosa da nulla, ma poi il dolore si è fatto più forte e la sostituzione è stata inevitabile». Poi il momento del rammarico per il giocatore protagonista delle ultime gare dei giallorossi. «Che peccato aver chiuso in questo modo una stagione che in ogni caso ci ha visto protagonisti». Poi tocca a Mancini uscire e commentare. «Può sembrare un paradosso, ma ci ha penalizzato il fatto di aver segnato un gol nei primi minuti. In questo modo abbiamo perso in concentrazione ed ora sarà anche dura mantenerla fino alla fine. Poi abbiamo preso quei due gol in successione che hanno fatto il resto ed abbiamo perso». La domanda è di quelle spontanee: ed ora? «Dobbiamo rimanere tranquilli e cominciare a pensare al prossimo campionato». Infine sul futuro di Emerson e Samuel. «Spero che rimangano perché sono giocatori importanti. In caso contrario ci mancheranno molto». Esce Carew, contrariato. «Abbiamo giocato male, anzi malissimo». Mentre zoppica Dacourt, per lui diagnosticata una contusione alla tibia sinistra.

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