di OSCAR OREFICI NUMERI da paura! Con quello di ieri sono 75 i successi di Schumacher su ...
Per quanto riguarda la Ferrari siamo alla terza doppietta stagionale, ma fatto ben più significativo è che la scuderia di Maranello non conosce sconfitta da oltre otto mesi, Gran Premio di Ungheria del 2003, seguito poi dal trionfo di Monza, che ha dato inizio a questo straordinario ciclo. La corsa di ieri, in pratica, è durata dieci giri, dal guizzo in partenza di Trulli, che ha sorpreso sia Schumi, sia Montoya, fino alla prima serie di pit-stop, con il sorpasso virtuale del fuoriclasse tedesco ai danni dei pilota abruzzese. Da quel momento è stato il monologo previsto, con il ferrarista in fuga solitaria. Dal canto suo, Barrichello ha impreziosito il pomeriggio della Ferrari. Con una strategia diversa dal suo capitano, due soste ai box anziché tre, ha disputato una corsa in crescendo, fino a conseguire l'obiettivo. A questo punto, il grande problema del campionato in corso è quello di trovare un avversario credibile per la scuderia di Maranello. Dopo Imola sembrava dove essere la Bar-Honda, tradita, però, nelle qualifiche di sabato da Button, il quale evidentemente è stato sopraffatto dalla eccessiva pressione: brutti scherzi dovuti alla notorietà improvvisa. In Spagna, invece, si è fatta largo la Renault, sempre più seconda forza del campionato grazie al podio dell'ottimo Trulli, pilota consistente, e della brillante prestazione del beniamino di casa Alonso, che ha riscattato con una bella gara in rimonta prove piuttosto opache. Finora dell'arrivo si è parlato poco, forse perché le è mancato l'acuto, ma la costanza del rendimento è testimoniata dalla posizione in classifica. Crisi senza fine per la McLaren-Mercedes, le cui vetture, l'una dopo l'altra, sono state doppiate da Schumacher a due terzi di gara. Non ci sono dubbi che sia vittima di un grave virus, difficile da curare in tempi brevi. Dicono che Ron Dennis, padre-padrone della scuderia, non segua più il team con la nota dedizione, troppo preso da altri interessi aziendali, oltre al fatto che parecchi uomini della vecchia guardia sono andati in pensione. Piange, comunque, l'altra ex grande, la Williams-Bmw. Al lampo di Montoya nelle qualifiche è seguita una gara opaca, con Ralf Schumacher anonimo ragioniere del volante ed il colombiano costretto al ritiro. Evidente la scarsa motivazione di entrambi i piloti, che lasceranno la squadra al termine della stagione. Per McLaren e Williams si può dire che i risultati sono inversamente proporzionali agli investimenti.