di RINO TOMMASI SPAGNA 1, Argentina 1 dopo la giornata delle semifinali ma non pensate ...
Le due semifinali hanno avute storie molto diverse perché David Nalbandian ha addirittura rischiato di perdere quando il suo avversario, Albert Costa, ha avuto a disposizione tre palle per il 3 a 0 nel terzo set. Sfruttando alcuni errori di dritto del suo avversario, Costa si è aggiudicato il primo set al tie-break ma è stato dominato nel secondo che Nalbandian ha vinto per 6-1. Come ho detto la partita poteva prendere una direzione favorevole a Costa se il catalano avesse avuto un pizzico di coraggio in più e non avesse atteso che Nalbandian gli regalasse il punto del 3 a 0 nel terzo set. Oltre a seguire le indicazioni del computer che assegna a Nalbandian l'ottavo posto ed a Costa il numero 39, il risultato ha premiato alla fine la maggiore completezza dell'argentino. Certamente Nalbandian, che in carriera vanta una finale a Wimbledon nel 2002 ed una semifinale all'Open degli Stati Uniti l'anno scorso, ha nel rovescio il suo colpo migliore mentre il dritto, pur efficace in qualche accelerazione, è meno sicuro. Appena sufficiente il gioco di rete, buono l'uso della palla corta. Comunque il piazzamento in finale di Nalbandian rivaluta la prestazione del nostro Volandri che aveva costretto l'argentino al terzo set in un incontro di terzo turno. Molto più rapida e di conseguenza meno incerta è stata la seconda semifinale che Moya ha dominato ad eccezione di un solo momento quando Zabaleta (n. 40 in classifica) ha avuto a disposizione la palla del 4 a 2 nel secondo set. L'ha sbagliata, mettendo fuori un dritto a campo aperto, talmente male da cedere subito dopo il break che gli è costato il secondo set. Mentre Nalbandian ha dovuto lottare per 2 ore e 36 minuti, a Moya sono bastati 77 minuti per sbrigare la sua pratica. Questo dato potrebbe far pensare che, giocandosi la finale odierna sulla lunga distanza del tre su cinque, Moya possa essere favorito ma la mia impressione è che il Moya di questa settimana non sia al meglio della forma. È vero che ha lasciato per strada soltanto un set (contro Karlovic) ma io lo ricordo molto più sicuro. In ogni caso, chiunque vinca oggi (io concedo a Nalbandian il 55 per cento di probabilità) il libro d'oro del torneo non ne soffrirà. Moya ha nel suo record un successo al Roland Garros, che equivale ad una laurea sulla terra rossa, Nalbandian vanta una finale di Wimbledon (erba) ed una semifinale all'Open degli Stati Uniti (cemento) che assicurano di una sua maggiore completezza.